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Calciomercato Roma degli anni ottanta

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Il calciomercato della Roma degli anni ottanta inizia con Falcao

Il 1980 è la stagione dei sogni per antonomasia. Riaprono le frontiere del calcio e i club di Serie A possono acquistare uno straniero. La Roma, dopo aver sognato per diverse settimane Zico, ripiega su Paulo Roberto Falcao. Il brasiliano atterra a Roma, proveniente da Rio de Janeiro, alle nove e trentacinque minuti del dieci agosto 1980. Nonostante di lui si sappia poco, ad attendere l’arrivo del DC10 Alitalia, volo AZ569, ci sono cinquemila persone. Tifosi e famiglie intere decidono di passare per l’aeroporto prima di recarsi al mare. È il giorno di San Lorenzo e su Roma cade la stella che avvera tutti i desideri. I tifosi gli mettono una sciarpa al collo e un berretto di lana giallorosso in testa, gli regalano mazzi di fiori. Mentre tutti cercano di avvicinarsi a lui e toccarlo, Falcao, nonostante le tante ore di volo e il fuso orario, non sembra intimorito da questa accoglienza carica di aspettative. È venuto per vincere e per cambiare la storia della Roma. Il centrocampista riesce a fatica a superare la calca e, a bordo della Lancia Beta del dirigente Raule, raggiunge l’Hotel Villa Pamphili. Qui, nel quartier generale della Roma, il giorno successivo si tiene la conferenza stampa di presentazione. Il calciomercato della Roma degli anni ottanta inizia con il miglior acquisto della sua storia.

DC10 Alitalia che porta Falcao a Roma
Stendardi per Falcao anche in pista
Falcao indossa un berretto giallorosso in aeroporto
Con il berretto di lana regalato dai tifosi
Falcao si divincola dalla calca dei tifosi
Falcao si divincola dall'abbraccio dei tifosi
Falcao con Aldo Pasquali
Riceve la maglia della Roma dal dirigente Aldo Pasquali

Presentazione di Falcao alla stampa

Falcao commenta il suo arrivo a Roma

Non solo Falcao per il primo calciomercato della Roma degli anni ottanta

Nella campagna trasferimenti dell’estate 1980 l’attenzione è catalizzata dalla scelta delle squadre in chiave “straniero”. Per la Roma c’è Falcao e con lui la speranza di un futuro vincente. Ma il brasiliano, prelevato per un miliardo e quattrocentoundici milioni di dollari dall’Internacional di Porto Alegre, non è l’unico colpo. Durante la prima sessione di calciomercato della Roma degli anni ottanta arrivano anche i difensori Vincenzo Romano dall’Avellino e Dario Bonetti dal Brescia e i giovani Sorbi e Birigozzi dalla Ternana. Oltre a Franco Superchi dal Verona per il ruolo di vice Tancredi. Rientra inoltre dal prestito alla Nocerina la giovane punta Paolo Alberto Faccini e viene riscattato dal Parma Carlo Ancelotti.

Dino Viola non si arrende e rilancia nell’estate del 1981

La rabbia per il gol di Turone annullato ingiustamente a Torino si trasforma in energia e rafforza i desideri di vittoria dell’ingegner Viola. Il presidente trova un prezioso alleato per i suoi sogni di gloria nell’imprenditore parmense Pietro Barilla. I due si conoscono da tempo e non fanno fatica a trovare l’accordo che consacra uno dei sodalizi più longevi in tema di sponsorizzazione dei club di Serie A. Entrambe le aziende puntano ad affermarsi in Italia e a crescere in Europa e intraprendono così un cammino comune che durerà fino all’inizio degli anni novanta. Intanto arrivano risorse fresche che consentono, al termine del secondo calciomercato della Roma degli anni ottanta, di comporre quasi del tutto il puzzle della rosa della futura squadra campione d’Italia.

Dino Viola con Pietro Barilla
Dino Viola con Pietro Barilla (Archivio Storico Barilla)
Riunione tra dirigenti della Roma e della Barilla
Dino Viola e Vincenzo Malagò in riunione con i dirigenti Barilla (Archivio Storico Barilla)

Il secondo calciomercato della Roma degli anni ottanta

La campagna acquisti dell’estate 1981, anche se non entusiasmante, consente alla Roma di innestare due tasselli fondamentali in chiave scudetto come Sebino Nela e Odoacre Chierico, nominato miglior giocatore di Serie B con il Pisa. Da Napoli arriva Luciano Marangon, esploso con il Vicenza dei miracoli, a completare le fasce difensive. Guido Ugolotti rientra dal prestito di Avellino mentre la difesa si rinforza con Carlo Perrone, proveniente dalla Lazio nell’ambito dell’operazione in uscita per De Nadai. Nell’affare Chierico rientrano invece Sorbi e Birigozzi, che partono in direzione Pisa. Salutano anche Amenta, Santarini e Romano, coinvolto nella trattativa per Nela. Lasciano il calcio giocato Rocca e Benetti. Va, infine, in prestito a Piacenza il giovane Antonio Di Carlo.

Dino Viola con gli acquisti dell'estate 1981
Dino Viola con gli acquisti Marangon, Chierico, Nela e Perrone
La copertina di Giallorossi di luglio 1981
I neo-acquisti Perrone, Nela e Chierico sulla copertina di Giallorossi
Perrone, Chierico e Nela
Un altro scatto dalla giornata di visite mediche

Nell’estate del 1982 nasce la Roma tricolore

La campagna acquisti del 1982 è decisiva per la definizione della rosa che vincerà il tricolore. In città c’è euforia per il Mondiale vinto da Bruno Conti in Spagna nello scontro fratricida con Falcao e la sensazione è che può essere l’anno giusto per la vittoria della Roma. L’acquisto più importante è probabilmente quello di Pietro Vierchowod, forte e rapido difensore inseguito già l’anno precedente e che arriva dalla Sampdoria in uno scambio di prestiti con Dario Bonetti. Quello dello “zar” è un inserimento che vale doppio perché, con la sua incredibile velocità, consente a Liedholm di spostare Di Bartolomei sulla linea difensiva a fungere da regista arretrato. Intuizione questa che si rileva vincente. Il difensore di origine ucraina ripaga la fiducia di Liedholm con un rendimento eccezionale, premiato al termine della stagione con il Guerin d’oro come Miglior Giocatore della Serie A e con il Calciatore d’oro come Miglior Under 23.

Pietro Vierchowod
Vierchowod nel giorno delle visite mediche a Roma

Non solo Vierchowod: gli altri acquisti del 1982

Nell’estate del 1982 arriva il via libera per un secondo straniero e la Roma, dopo aver sognato Boniek, opta per l’austriaco Prohaska dall’Inter. Bisogna trovare anche un nuovo terzino sinistro perché Liedholm non è convinto di Marangon, che va al Verona. Il suo posto è preso quindi da Aldo Maldera, già protagonista con il tecnico svedese nel Milan della Stella. Serve poi una spalla per Pruzzo e dal Bari arriva il rapido e brevilineo Maurizio Iorio. Altre operazioni di contorno riguardano i rincalzi Michele Nappi, difensore proveniente dal Perugia e Claudio Valigi, scelto come vice Falcao e pescato nella Ternana. I movimenti in entrata terminano con il terzo portiere Alessandro Biagini, preso a sorpresa (anche sua) dalla Rondinella in C2 e che non vedrà mai nemmeno la panchina, chiuso da Tancredi e Superchi. Completano il mercato le cessioni di Spinosi (Verona), Perrone (Lazio), Di Chiara (Reggiana), Maggiora (Samp), Ugolotti (Pisa) e Di Carlo (prestito alla Carrarese). Nella coda invernale di novembre partono anche Turone, direzione Bologna, e Scarnecchia, in comproprietà al Napoli.

Nappi, Iorio, Valigi, Maldera e Biagini
Gli acquisti Nappi, Iorio, Valigi, Maldera e Biagini nel giorno della presentazione all'Hotel Villa Pamphili
Il neo-acquisto Herbert Prohaska
Prohaska e Valigi
Liedholm con i nuovi acquisti nell'estate 1982
Liedholm presenta i nuovi acquisti Nappi, Valigi, Biagini, Iorio e Maldera

Dopo lo scudetto un’estate sin troppo movimentata

Nessun tifoso poteva pensare che l’estate del 1983, successiva alla vittoria dello scudetto, fosse tanto agitata. L’ambiente romanista è scosso dalla vicenda del rinnovo di Falcao che non arriva, con il brasiliano che sembra ormai interista. Per porre rimedio i figli del presidente Viola volano in Brasile cercando di ingaggiare Socrates, di cui si era già parlato all’apertura delle frontiere nel 1980. E intanto il 16 giugno 1983 sbarca nella capitale Toninho Cerezo per prendere il posto di Prohaska, che torna con due anni di anticipo in Austria. È stato proprio Falcao a fare il suo nome come ideale compagno di reparto per il centrocampo che dovrà affrontare l’avventura della Coppa dei Campioni. Ma il suo trasferimento è inizialmente bloccato, insieme a quello di Zico all’Udinese, dalla Federazione. Le acque si calmano soltanto quando il Coni concede la proroga necessaria al tesseramento di Cerezo e, grazie all’intervento di Andreotti, Falcao prolunga il suo rapporto con la Roma.

Cerezo arriva a Fiumicino
L'arrivo di Cerezo a Fiumicino
L'Unità del 17 giugno 1983
L'Unità del 17 giugno sull'arrivo di Cerezo e la trattativa in corso per Socrates

Il completamento della rosa 1983-84

Sistemato il centrocampo titolare, la Roma acquista per la panchina Mark Tullio Strukelj dalla Triestina che prende il posto di Valigi, di ritorno in Umbria al Perugia. In attacco l’esperienza di Graziani è preferita alla vivacità di Iorio mentre per la panchina la scelta ricade su Vincenzi, che sostituisce il partente Faccini. Nel reparto arretrato la scelta è obbligata con il rientro dal prestito alla Samp di Bonetti e con Vierchowod che fa il percorso opposto. La difesa è rinforzata anche con Emidio Oddi, dal Verona su suggerimento di Spinosi. Dalla Pistoiese, oltre a Vincenzi, viene prelevato anche Malgioglio per il ruolo di vice Tancredi. Il capitolo cessioni prevede poi il saluto definitivo a Ugolotti e Giovannelli mentre un nuovo prestito attende Di Carlo. Con lo stesso titolo di trasferimento Tovalieri va al Pescara Lucci, nella finestra di mercato autunnale, all’Avellino.

Liedholm e i nuovi acquisti del 1983 (tranne Cerezo)
Liedholm con i nuovi acquisti in ritiro nell'estate 1983, eccezion fatta per Cerezo

Una rivoluzione nel nome di Eriksson

Con la sconfitta ai calci di rigore contro il Liverpool termina il secondo ciclo di Liedholm. Dino Viola affida la squadra a Sven Goran Eriksson, tecnico affrontato nella stagione precedente nel doppio confronto di Uefa perso contro il suo Benfica. Quello di Eriksson è un modo totalmente diverso di interpretare la zona rispetto al barone. Al centro del suo gioco corsa e velocità sostituiscono il possesso palla e la tecnica di base. A farne le spese è Agostino Di Bartolomei, il cui ritmo compassato mal si addice ai nuovi dettami tattici e che segue, con coda polemica, Liedholm a Milano. Il giovane svedese non ha però il patentino di Coverciano ed è, pertanto, tesserato come Direttore Tecnico con il posto da allenatore occupato da Roberto Clagluna.

Eriksson arriva a Fiumicino
L'arrivo di Eriksson a Fiumicino (Archivio Giallorossi)
Viola con Eriksson e Clagluna
Viola con Eriksson e Clagluna

Il calciomercato del 1984 ruota intorno al tecnico

La campagna acquisti del 1984 si basa per lo più sulla scelta della panchina. Il gioco del trentaseienne tecnico di Torsby non è l’ideale per campioni già affermati ma tende a preferire cursori dotati di cuore e, soprattutto, polmoni. Oltre alla cessione del capitano non si registrano affari di mercato eclatanti. Vincenzi, dopo aver segnato il primo gol della Roma in Coppa Campioni, va all’Ascoli. Nappi, dopo due stagioni irripetibili, fa rientro al Perugia. Lascia l’anziano portiere Superchi mentre Strukelj è riscattato e mandato in prestito al Pisa. In prestito vanno anche i giovani Tovalieri, Desideri, Baldieri e Gregori. Unico vero acquisto è quello di Ruben Buriani, che la Roma soffia all’Ascoli dopo che si era svincolato dal Cesena, mentre sono riscattati dal Verona Iorio, per due miliardi e mezzo di lire, e Oddi per cinquecentoquaranta milioni di lire. Sono integrati in rosa, di rientro da prestiti, Settimio Lucci e Antonio Di Carlo. A titolo temporaneo arriva Antonelli dal Genoa.

Buriani e Antonelli
I neoromanisti Ruben Buriani e Roberto Antonelli (foto www.giallorossi.info)

Calciomercato 1985: ecco la vera Roma di Eriksson

Dopo un primo anno di rodaggio ed una maggiore conoscenza del calcio italiano, ecco la vera Roma di Eriksson. In panchina accanto al Direttore Tecnico svedese c’è Sormani al posto di Clagluna. In campo la novità più rilevante è costituita dall’innesto di Zibì Boniek, che occupa la casella di straniero lasciata libera da Falcao a causa dei sempre più frequenti problemi fisici. Per il centrocampista polacco il secondo tentativo è quello giusto, visto che il suo arrivo sembrava cosa fatta già nel 1982 quando la Juventus riuscì a beffare la Roma all’ultimo momento. Non da meno si rivela l’acquisto di Manuel Gerolin, centrocampista dell’Udinese che nella capitale si afferma soprattutto nel ruolo di terzino ed è destinato a lasciare un ottimo ricordo.

Boniek sulla rivista La Roma
L'arrivo di Boniek sulla rivista della società
Poster di Boniek romanista
Il Guerin Sportivo dedica questo poster all'arrivo di Boniek alla Roma