Ancelotti raccoglie l’eredità di Di Bartolomei
Dopo la vittoria dello scudetto la sfortuna si accanisce di nuovo con Ancelotti. Stavolta salta il legamento del ginocchio sinistro e l’infortunio lo tiene fuori per tutta la stagione della “Coppa dei Campioni”, finale inclusa. Lasciando nei tifosi il dubbio logorante che con Carletto in campo sarebbe finita diversamente. Al suo rientro la Roma non è più la stessa. In panchina è arrivato Eriksson e Di Bartolomei è andato al Milan insieme a Liedholm. Ed è ora che si materializza Ancelotti bandiera della Roma, con l’assunzione dei gradi di capitano lasciati in eredità da Ago. Il secondo infortunio toglie un po’ di smalto al forte centrocampista che però è il leader di una squadra che sfiora l’ennesima impresa perdendo incredibilmente contro il Lecce. Forse sono proprio i dubbi sul suo stato di salute a convincere Viola a cederlo al Milan al termine del campionato 1986-87, lacerando il cuore di tutti i tifosi. “Se sacrificio vuol dire Ancelotti, nessuno vale Ancelotti” recita uno striscione apposto in Tribuna Tevere nella sua ultima partita in giallorosso. Un futuro ricco di successi lo attende a Milano, ma la storia d’amore con i tifosi della Roma rimane per sempre un’altra cosa.