GIACOMO BLASON
Giacomo Blason è un portiere friulano che esordisce in Serie A nel 1932 con la Triestina. Inizialmente schierato a centrocampo, si dimostra talmente abile tra i pali che dopo due mesi dall’esordio nella massima serie è chiamato della Nazionale B. Nel 1934 si trasferisce alla Lazio per 172.000 Lire e vi resta fino al 1940, quando passa al Napoli.
Blason alternativa di Masetti nella Roma “scudettata”
Nell’estate del 1942 la Roma Campione d’Italia, per sopperire all’addio al calcio di Masetti, ricorre all’esperto Blason che nel frattempo ha fatto suo il cartellino dal Napoli. Il portiere del primo scudetto romanista ci ripensa ma poi a febbraio prende la decisione definitiva lasciando così spazio all’ex portiere laziale tra i pali. Per la Roma è una stagione complicata con la squadra che non conferma quanto di buono fatto l’anno prima e con i venti di guerra che si fanno sempre più forti. In questa situazione di grande incertezza Blason raccoglie quattordici presenze complessive. L’anno successivo l’estremo difensore rimane nella capitale ma, dopo aver disputato nove partite del Campionato Romano di Guerra, torna nella sua terra. Qui termina la carriera e, a guerra finita, intraprende la carriera di allenatore.
Blason protagonista in Torino-Roma semifinale di Coppa Italia
Il 23 maggio 1943 i giallorossi giocano a Torino una semifinale di Coppa Italia con forti polemiche. I granata, vincitori con anticipo largo dello scudetto, vorrebbero infatti fregiarsi subito del titolo sulla maglia ma la Roma, detentrice in carica, non concede il permesso. Il clima si fa ancora più caldo quando all’intervallo, sotto per uno a zero, i giocatori della Roma trovano nello spogliatoio un vassoio con undici forbici. Nella ripresa succede poi il finimondo quando, dopo il pari romanista, viene concesso un gol al Torino nonostante il guardalinee segnali il fuorigioco di Ossola il cui tiro era stato tra l’altro respinto da Blason prima che la palla avesse varcato la linea. Almeno così sostiene il portiere che poco dopo perde completamente la testa. La Roma si ferma, il Toro segna la terza rete e Blason per tre volte scalcia il pallone lontano e non consente al gioco di riprendere costringendo l’arbitro a sospendere la partita.
Curiosità su Giacomo Blason
- Proviene da una famiglia di falegnami dediti alla produzione, tra le altre cose, di casse da morto. Per questo subisce le prese in giro dei compagni di squadra;
- Giacomo Blason era legato al suo spinone “Pilù”, dal quale non si separava mai e che portava pure agli allenamenti.