Giampiero Betello, per tutti Piero, è un centrocampista tecnico che pecca un po’ di grinta.Cresce nel vivaio della Roma e si mette in mostra nella categoria “Ragazzi” con la quale vince il campionato regionale nel 1952-53. Agli ordini di due leggende romaniste come mister Renato Bodini e il dirigente Giorgio Carpi, è uno dei pilastri della squadra.
Giampiero Betello per la Roma di Sarosi
Nell’estate del 1955 Jesse Carver, dopo aver sfiorato il titolo, torna in Inghilterra e Sacerdoti affida la squadra a Sárosi. Il gruppo viene ampiamente rinnovato, anche con l’innesto di giovani del vivaio, e Giampiero Betello entra nella rosa della prima squadra. Il tecnico ungherese apprezza le doti tecniche del centrocampista romano e lo chiama in causa due volte. La prima il 15 aprile 1956 a San Siro contro l’Inter (prestazione giudicata mediocre dalla stampa) e la seconda poche settimane dopo, il 10 maggio, a Bergamo. In entrambe le gare indossa la casacca numero sei e le partite terminano con lo stesso risultato di uno a uno. A fine stagione per il giocatore c’è il prestito al Palermo, seguito dalla cessione al Napoli. Passerà poi per Brescia ed Empoli prima di chiudere con il calcio a ventisette anni.
Curiosità su Giampiero Betello
Sul finire degli anni ’70 Betello si iscrive all’ordine dei giornalisti pubblicisti;