presidenti

IGINO BETTI

Igino Betti

DATI ANAGRAFICI DI BETTI

Nasce a Monterotondo (Roma)

Nasce il 14/4/1892

Muore a Roma

Muore il xx/xx/1971

STATISTICHE CON LA ROMA

Stagioni: 6 (1935-1941)

Periodo: 16.11.1935 – 9.6.1941

Igino Betti compie i suoi studi presso il Politecnico di Torino e nel 1915 si arruola in seguito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Come tenente istruttore del corpo Aeronautico forma gli aviatori destinati ai combattimenti e in questo periodo un suo velivolo in avaria si schianta al suolo ma ne esce illeso. Terminato il conflitto, torna alla sua attività di costruttore mettendosi in proprio e ottenendo diversi appalti importanti che ne fanno uno dei costruttori più importanti di Roma.

Igino Betti per il dopo Scialoja

Nel novembre del 1935 si chiude, dopo neanche sei mesi di vita, la presidenza Scialoja. Quella del senatore è infatti una reggenza destinata a traghettare la Roma in nuove mani dopo lo scossone dell’addio di Sacerdoti. Igino Betti raccoglie una Roma in crisi per il caso degli oriundi ma che riesce a ritrovarsi e chiude il campionato 1935-36 al secondo posto e a un solo punto dal Bologna campione. Betti è un imprenditore facoltoso e di successo, di origini nobili, che cerca di applicare alla gestione della squadra le sue doti di programmazione. Nonostante i tanti impegni si dedica alla Roma senza risparmiarsi e con i giocatori instaura un bel rapporto, figlio dei tempi. E spesso li porta nella sua bellissima tenuta di Monterotondo per far le “carciofolate”

Il Littoriale annuncia Betti presidente
Igino Betti su Il Littoriale che ne annuncia la presidenza
Intervista a Igino Betti su Il Littoriale
Intervista a Igino Betti su Il Littoriale nella stagione 1936-37

Un grande apporto organizzativo

Il maggior contributo di Igino Betti alla Roma riguarda l’organizzazione societaria. Nella stagione 1937-38 un incendio devasta le tribune di legno di Campo Testaccio e Betti, costruttore, le risistema in muratura. Sotto la sua presidenza viene abbandonata la sede di Via Monterone 2 e sceglie un ampio appartamento in Via del Tritone 125, verso Piazza Barberini, che rimane la sede fino al 1952. Sul campo, dopo il secondo posto condiviso con Scialoja del campionato 1935-36, non si va oltre la quinta posizione della stagione 1938-39. La Roma assapora il successo perdendo ben due finali di Coppa Italia, nel 1937 e nel 1941, contro Genova e Venezia. Igino Betti ha poi il merito di portare a Roma due protagonisti della squadra campione d’Italia nel 1942 come Pantò e Krieziu e, soprattutto, il mister ungherese Alfred Schaffer. Un pezzo del primo tricolore è anche suo.

La figura di Igino Betti presidente della Roma

Quella di Igino Betti è stata una presidenza troppo a lungo trascurata, fino alla encomiabile opera di ricerca del giornalista Massimo Izzi. Da qui emerge la figura di un uomo serio e dedito al lavoro che caratterizza con queste qualità anche la sua presidenza. Igino Betti si innamora della Roma, la segue sempre in casa e in trasferta e ne resta appassionato tifoso anche dopo aver lasciato. Il presidente di Monterotondo nella Roma mette soldi di tasca sua per rifare le tribune di Campo Testaccio e acquistare i giocatori, che sceglie e tratta in prima persona. Questa immissione di capitali viene compensata con l’emissione di tessere vitalizie che conserva in casa dentro una valigia. I frutti della sua opera di riorganizzazione della società vengono raccolti dal suo successore Bazzini, che vince lo scudetto al primo colpo e a cui Betti dona la Roma senza volere un soldo in cambio.

La Roma nel ritiro estivo del 1938
Igino Betti, al centro con la polo a righe, con il dirigente Biancone, l'allenatore Ara e la squadra nel ritiro estivo di Bagni di Farfa nell'estate del 1938

Curiosità su Igino Betti

  • Tra gli aviatori che si avvalgono dei suoi insegnamenti c’è anche Fiorello La Guardia, futuro sindaco di New York al quale sarà dedicato uno degli aeroporti della città;
  • La vita di Igino Betti è segnata da un grande impegno civico. Tra le altre cose, edifica a titolo gratuito l’ospedale di Monterotondo che dona alla sua città;
  • Sotto la gestione Betti la Roma disputa le ultime gare a Campo Testaccio. La partita contro il Novara che chiude il campionato 1939-40 e poi l’amichevole di addio contro il Livorno del 30 giugno 1940;
  • Nel 1957 Igino Betti vuola una Fondazione, che porta il suo nome ed è ancora in essere, per aiutare i ragazzi con meno possibilità. L’ente si occupa di destinare gli introiti derivanti dal patrimonio immobiliare di Betti a favore di borse di studio per ragazzi meritevoli ma non abbienti;
  • Igino Betti fa parte del Comitato d’Onore presieduto dall’On. Giulio Andreotti per le celebrazioni dei primi quaranta anni di storia della AS Roma che hanno luogo il 20 dicembre 1967.