Emerson tradisce la Roma e i suoi tifosi
Il brasiliano torna in campo a fine gennaio in tempo per spingere la Roma verso il tricolore. Seguono stagioni giocate ad altissimi livelli ed Emerson per tutti a Roma è ormai il “Puma”. Sul finire della stagione 2003-2004 la società fa i conti con gli sforzi economici fatti in precedenza. E così arriva il tempo dei sacrifici. Sensi, pur di non vedere i suoi gioielli in una rivale italiana, vorrebbe cedere al Real Madrid, insieme a Samuel, anche Emerson. A maggio il brasiliano fa una dichiarazione distensiva nei confronti dell’ambiente romanista. “Desidero scegliere il mio futuro insieme alla Roma, perché considero un tradimento non onorare la maglia”. Ma poi arriva la pugnalata di Capello, fuggiasco in direzione Torino. Ed Emerson improvvisamente si impunta: vuole la Juve a tutti i costi. Anche a quello di non presentarsi al raduno con la Roma e di far recapitare al suo posto un certificato medico. Il documento ne attesta lo stato depressivo a causa di quel braccio di ferro. A fine luglio si consuma il tradimento di Emerson alla Roma: il Puma è della Juve.