Il tradimento di Emerson alla Roma
Tra Emerson e la Roma amore a prima vista
Emerson arriva alla Roma con la campagna acquisti faraonica dell’estate 2000. Per rispondere allo scudetto della Lazio il presidente Sensi non bada a spese. Con il centrocampista brasiliano arrivano Batistuta, Zebina, Samuel e Guigou. Oltre al ritorno di Abel Balbo. Ma il percorso di Emerson è tutto in salita, perché in uno dei primi allenamenti il ginocchio sinistro fa crack. Il 24 agosto, in occasione dell’amichevole di presentazione della squadra all’Olimpico, il brasiliano è perciò costretto a guardare i compagni dalla tribuna. Lo speaker annuncia tutti i componenti della rosa e gli riserva l’ultimo grido. Seguito dall’ovazione di tutto lo stadio. Emerson non si aspetta una simile accoglienza e le immagini sul grande schermo scovano una lacrima sul suo volto. Nessuno può pensare al futuro tradimento di Emerson alla Roma.
Emerson tradisce la Roma e i suoi tifosi
Il brasiliano torna in campo a fine gennaio in tempo per spingere la Roma verso il tricolore. Seguono stagioni giocate ad altissimi livelli ed Emerson per tutti a Roma è ormai il “Puma”. Sul finire della stagione 2003-2004 la società fa i conti con gli sforzi economici fatti in precedenza. E così arriva il tempo dei sacrifici. Sensi, pur di non vedere i suoi gioielli in una rivale italiana, vorrebbe cedere al Real Madrid, insieme a Samuel, anche Emerson. A maggio il brasiliano fa una dichiarazione distensiva nei confronti dell’ambiente romanista. “Desidero scegliere il mio futuro insieme alla Roma, perché considero un tradimento non onorare la maglia”. Ma poi arriva la pugnalata di Capello, fuggiasco in direzione Torino. Ed Emerson improvvisamente si impunta: vuole la Juve a tutti i costi. Anche a quello di non presentarsi al raduno con la Roma e di far recapitare al suo posto un certificato medico. Il documento ne attesta lo stato depressivo a causa di quel braccio di ferro. A fine luglio si consuma il tradimento di Emerson alla Roma: il Puma è della Juve.
Il ritorno a Roma da avversario
I tifosi della Roma, già sconvolti dal voltafaccia di Capello, non riescono a darsi pace per il tradimento di Emerson. A cui si somma anche la scelta di Zebina di accasarsi alla Juve a parametro zero. Promettono quindi vendetta in occasione del loro ritorno a Roma da avversari. Bisogna aspettare il 5 marzo 2005 e la partita dell’Olimpico è preceduta dalle parole di Totti “Roma-Juve è ormai più di un derby ed Emerson, se lo incontro, manco lo saluto”. Lo speaker dello stadio è lo stesso che ne aveva urlato il nome a sorpresa in quella notte di agosto del duemila. Ma stavolta Carlo Zampa ne combina una che gli costa il posto. Al momento di annunciare la formazione juventina tralascia di proposito i nomi dei tre traditori. Al loro posto ci sono i fischi assordanti di tutto il pubblico. Colmi di risentimento per il tradimento di Emerson alla Roma, come per quello di Capello e di Zebina.