Il vivaio della Roma degli anni settanta

Gli anni settanta possono essere definiti, senza pericolo di smentita, la stagione d’oro del vivaio della Roma. Il neo-presidente Gaetano Anzalone crede tantissimo nei giovani e per primo conferisce una struttura, non solo tecnica ma anche organizzativa, alle giovanili giallorosse. È così che il vivaio della Roma degli anni settanta colleziona successi prestigiosi e sforna talenti incredibili che diverranno protagonisti delle vittorie degli anni successivi. Riviviamo qui, anno per anno, le vicende che hanno segnato il vivaio della Roma degli anni settanta con un breve prologo su quanto successo negli anni precedenti.

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I Campionati Juniores di fine anni ’50

La prima edizione del Campionato Primavera, riservato agli Under 19, ha luogo nel 1962-63. Durante gli anni cinquanta i giovani della Roma sono affidati a Renato Del Moro e giocano al Campo Roma. Le competizioni giovanili non sono però molto considerate per via del Campionato Riserve, che garantisce maggior ricambio per la prima squadra, sebbene senza limiti di età. Qualcosa cambia con le ultime tre edizioni del Campionato Ragazzi (gli attuali “Allievi”), che si svolgono sotto il nome di Campionato Juniores tra il 1958 e il 1961. La Roma si aggiudica infatti le ultime due, nel 1960 sotto la guida dell’ungherese Géza Boldizsár e nel 1961 con Masetti in panchina. Grazie ad una squadra nella quale brilla un ragazzino del Quadraro, Giancarlo De Sisti, insieme a Ginulfi e Carpenetti. Con loro debuttano in prima squadra Alberto Orlando, Francesco Scaratti, Giampaolo Menichelli e Lamberto Leonardi.

Roma Juniores 1959-60
Ginulfi, Carpenetti e De Sisti nella Juniores Campione d'Italia 1959-60 (foto asromaultras.org)
La Roma Juniores Campione d'Italia 1961
La Roma Juniores di Guido Masetti Campione d'Italia 1960-1961 (foto asromaultras.org)

I Ragazzi campioni regionali nel 1952-53

Prima ancora erano stato i giocatori della categoria “Ragazzi” del 1952-53 a mettersi in mostra vincendo il titolo regionale. Allenati da Renato Bodini e supportati da Giorgio Carpi in veste di dirigente, conquistano il titolo il 28 giugno 1953 battendo la Lazio per tre a zero allo stadio della Rondinella. In questa bellissima foto della Collezione Giorgio Carpi dell’Archivio storico della AS Roma, vediamo la squadra al completo. In piedi da sinistra Giorgio Carpi, il dirigente Carpentieri, Cimpanelli, Mister Bodini, Agnese, Chierichetti, Stefanelli, Morabito, Capitan Guarnacci e uno dei fratelli Donati, entrambi dirigenti. Gli accosciati da sinistra sono Giampiero Betello, Cuppitelli, Leonardi, Molinari e Pistolesi. La fotografia è autografata da tutti i giocatori con dedica a Carpi.

La Roma cat. Ragazzi 1952-53

Il nuovo corso di Anzalone per il vivaio della Roma degli anni settanta

Gli anni settanta sono caratterizzati dal neo-presidente Anzalone, già dirigente delle giovanili, che punta forte sul vivaio. Si circonda di dirigenti come il responsabile delle minori Franco Cocco, il segretario e talent scout Camillo Anastasi, il dirigente Massimo De Paolis e l’organizzatore Gilberto Viti, ideatore del Junior Club. A plasmare i talenti in erba ci pensano allenatori come Giorgio Bravi e Orlando Di Nitto coadiuvati da Enrico Della Bernarda e Mister Bruni. E, soprattutto, quell’ Antonio Trebiciani apprezzato dai tempi dell’Ostiense e del Centro San Tarcisio, la realtà voluta dal presidente per aiutare i ragazzi del quartiere. Ma sono determinanti tecnici di prima squadra come Herrera e Liedholm, sempre attenti al vivaio. Negli ultimi anni, a parte Luciano Spinosi e Fausto Landini, si erano affacciati in prima squadra, senza incidere, Angelo Orazi, Luciano Giudo, Bruno Nobili, Giovanni Bertini e Liborio Liguori. 

Primavera 1969
La Primavera impegnata nell'agosto 1969 nel Torneo Sanremo contro il Como (1-1). In piedi da sinistra Lupi, Zordan, Fiocco, Plateo, Bertini e Colafrancesco. Accosciati da sinistra Romiti, Rosati, Bertocco, Monacelli e Stefano Pellegrini

L’edizione 1971-72 del Roma Junior Club

Gli effetti del nuovo corso si vedono già nella stagione 1971-72. E qui è necessaria una breve divagazione al torneo Roma Junior Club, riservato alle scuole superiori della capitale e organizzato da Gilberto Viti. L’edizione del 1972 è vinta dal Liceo Borromini di Piazza Oderico da Pordenone, cuore della Garbatella. La scuola gareggia con il nome “Pordenone” ed il capitano che riceve la coppa da Anzalone è un appena diciassettenne Agostino Di Bartolomei, già arruolato nel vivaio della Roma.

Il Pordenone 1972
Il Pordenone vincitore del Junior Club 1972 (foto dal sito caragarbatella.it)
Di Bartolomei con la coppa Junior Club 1972
Un giovane Agostino riceve da Anzalone la Coppa Junior Club 1972

La finale scudetto Primavera 1971-72

Il vivaio della Roma degli anni settanta manda il primo messaggio forte grazie alla Primavera. I ragazzi, allenati dal bravo Tonino Trebiciani, superano nella fase finale del campionato 1971-72 Casertana e Lazio. E si guadagnano la finalissima contro la Juve. Alcuni di loro hanno anche già esordito tra i “grandi”, come Quintini, Rosati, Banella e Pellegrini. Questi gli undici titolari schierati nei due scontri decisivi: Quintini, Peccenini, Sandreani, Rosati, Vichi, Cavalieri, Bertocco, Pellegrini, Banella, Lupi e Rocca. Merotto gioca solo uno spezzone della partita di ritorno a Torino. Che la Juventus si aggiudica, come nella gara di andata disputata all’Olimpico, per due a zero. Decide una doppietta di Maggiora, che ritroveremo curiosamente qualche anno più tardi con la maglia della Roma. Da segnalare che in questa gara di ritorno Trebiciani è affiancato in panchina da Herrera.

Camillo Anastasi
Il talent scout Camillo Anastasi (sulla sinistra)
La Primavera festeggia l'approdo in finale
Peccenini e gli altri ragazzi festeggiano l'approdo in finale
Banella
Banella in area juventina nella finale dell'Olimpico

Le rinnovate ambizioni della stagione 1972-73

La rosa della Roma Primavera 1972-73
La rosa della Primavera 1972-73. In piedi da sin: Mister Trebiciani, Rocca, Banella, Di Mario, Esperto, Di Bartolomei, Stefano Pellegrini, Varano, Gamberoni, Merotto. Accosciati da sin: Sellitri, Vichi, Nenchi, Petrone, Sandreani, Santolamazza.

Nella rosa di prima squadra 1972-73 entrano in pianta stabile Franco Peccenini e Stefano Pellegrini. Il primo diventa titolare nella difesa di Helenio Herrera, mentre il secondo è in parte frenato da un infortunio. E rimane, in veste di capitano, nella “nuova” Primavera che, dopo un avvio stentato, ingrana la marcia. A testimonianza della grande fiducia riposta nei ragazzi, il 19 ottobre 1972, a tre giorni dall’inizio del Campionato Primavera, ben cinque di loro (Pellegrini, Peccenini, Vichi, Banella e Rocca) giocano l’amichevole di Ancona vinta dalla prima squadra per otto a due contro l’Anconitana. Durante l’anno debutta in Serie A il diciottenne Di Bartolomei e si affacciano anche Francesco Rocca, ancora in veste di ala tattica, Vichi, BanellaRosati e il più maturo Ranieri.  

I giovani della Roma con Herrera
I giovani Ranieri, Banella, Merotto e Vichi con Helenio Herrera
I giovani promettenti della Roma 1973
I promettenti Cavalieri, Vichi, S. Pellegrini, Rocca e Rosati (da sin)

La Primavera della Roma vince il primo scudetto

Tra marzo e aprile la Primavera disputa ben quattro gare in tredici giorni vincendone tre. L’8 aprile 1973 è una data da ricordare perché i ragazzi battono all’Olimpico il Cesena per cinque a zero. La partita si disputa prima del pari con la Ternana che comporta l’esonero di Herrera. Al suo posto è promosso Trebiciani e la  panchina della Primavera va a Giorgio Bravi. Il gruppo non soffre il cambio di guida, chiude al primo posto e vince poi il girone di semifinale contro Arezzo, Napoli e Casertana guadagnando così la finale scudetto contro l’Atalanta di mister Castagner, Scirea, Bodini e Musiello. Il 17 giugno a Bergamo la Roma ribalta nella ripresa con Di Bartolomei e Pellegrini la rete subita in un sofferto primo tempo. Nel ritorno del 24 giugno 1973, all’Olimpico e davanti a ventimila tifosi,  i romanisti si fanno rimontare il doppio vantaggio ottenuto con Di Bartolomei e Banella ma poi stringono i denti e conquistano il primo scudetto per la Roma Primavera.

Di Bartolomei con la Primavera
Di Bartolomei realizza il terzo gol in semifinale contro la Casertana
Di Bartolomei abbraccia Stefano Pellegrini
Stefano Pellegrini, autore di una doppietta in semifinale, abbracciato da Di Bartolomei
La Roma Primavera 1972-73
La Roma Primavera che pareggia 2 a 2 contro l'Atalanta nella finale di ritorno del campionato 1972-73. In piedi da sinistra: Sellitri, Di Bartolomei, Cavalieri, Banella, Pellegrini e Rocca. Accosciati da sinistra: Santolamazza, Sandreani, Piacenti, Vichi e Palmieri
Il dirigente De Paolis ed il Dott. Todaro
L'esultanza del dirigente De Paolis e del dott. Todaro
Il presidente di tutto il vivaio della Roma Franco Cocco
La gioia del presidente di tutto il vivaio della Roma, Franco Cocco
Roma Primavera 1972-73

La difesa del titolo Primavera nel 1973-74

Nella stagione 1973-74 Giorgio Bravi è confermato alla guida della Primavera. Trebiciani è infatti promosso “secondo” del nuovo allenatore di prima squadra Manlio Scopigno. Peccenini, Rocca e Di Bartolomei sono aggregati stabilmente ai grandi ed entrano nel giro delle giovanili azzurre. Lasciano la Primavera anche Pellegrini e Banella. Si affacciano in Primavera Luconi, Sella, D’Aversa e, soprattutto, Bruno Conti. Intanto Vichi è promosso capitano e lo staff dirigenziale è rafforzato dall’arrivo di Giorgio Perinetti. Un ruolo determinante per il vivaio della Roma degli anni settanta è svolto dal pensionato di Via Olivieri a Ostia Lido, gestito dalla Sig.ra Caterina con suo marito. Passano per il pensionato anche Peccenini e Rocca, che vi restano pure una volta arruolati in prima squadra.

Peccenini con Piacenti e Bacci
Peccenini con Piacenti e Bacci nel pensionato di Ostia Lido dove vivono molti dei giovani della Roma
Peccenini nel pensionato di Ostia
Peccenini con Alimenti e la Sig.ra Caterina, padrona di casa nel pensionato

Una popolarità crescente per il vivaio della Roma

La Primavera del 1973-74 non sembra in grado di bissare i successi di quella precedente. Pesa il ricambio generazionale e i risultati sono altalenanti. Ma verso metà stagione scocca la scintilla giusta. Dopo l’eliminazione dal torneo di Viareggio ad opera della Fiorentina. Arriva subito l’occasione della vendetta e al Tre Fontane settemila tifosi sostengono i ragazzi contro i viola. La Roma vince tre a zero e si prepara al rush finale di stagione. Con Scudetto e Coppa Italia ancora in ballo. Durante il Viareggio si è messo in luce Gianpiero Colcelli sostituendo Peccenini, bloccato da una bronchite. E Gianluca Luconi inizia a segnare gol a grappoli.

Gianpiero Colcelli
Il difensore Gianpiero Colcelli
Gianluca Luconi
L'attaccante Gianluca Luconi

Incredibile accoppiata per il vivaio della Roma degli anni settanta

Il finale di stagione è scoppiettante, gli avversari vengono spazzati via uno dopo l’altro, in campionato così come in Coppa Italia. E arrivano due finali contro Milan e Juventus. Anche grazie agli innesti dei “grandi” Rocca e Di Bartolomei, sono due trionfi. Il 17 giugno 1974 la Roma sconfigge la Juventus nello spareggio di Bologna per 6-5 ai calci di rigori e vince la Coppa Italia. Con i tempi regolamentari terminati 1-1 e con il rigore decisivo siglato da Sellitri. Dopo che la Juventus aveva vinto due a uno la finale di andata a Torino e la Roma si era imposta tre a uno nel ritorno in casa. In campionato c’è ancora meno storia contro il Milan. La Roma vince 4-0 al Flaminio il 22 giugno con reti di Sellitri, Piacenti, Luconi e Di Bartolomei. E si ripete sette giorni più tardi per 4-1 nel ritorno di La Spezia con gol di Luconi, Di Bartolomei e doppio Sellitri. Davanti a 500 tifosi in delirio.

Di Bartolomei e Rocca esultano
La gioia di Rocca, Di Bartolomei e Bravi per la vittoria della Coppa Italia (foto www.questamagliastorica)
Di Bartolomei nella finale scudetto
Di Bartolomei nella finale scudetto contro il Milan a La Spezia
Di Bartolomei tiene un discorso
Di Bartolomei tiene il discorso celebrativo di fine anno
Una formazione della Primavera 1973-74
Una formazione della Primavera 1973-74: Colcelli, Sellitri, Alimenti, Gamberoni, Conti e Rossi. Il portiere Santolamazza, Sandreani, Piacenti, Vichi e Palmieri

Foto celebrative della stagione 1973-74

Un formazione della Primavera Campione 1974
Foto di rito per la Primavera. Il presidente delle minori Franco Cocco, Luconi, Sellitri, Alimenti, il tecnico Giorgio Bravi, Di Bartolomei, Cavalieri. Accosciati: Rocca, Sella, Vichi, Piacenti, Sandreani e il portiere Santolamazza
La Roma Primavera all'Olimpico
Passerella all'Olimpico per la Primavera campione d'Italia. In piedi: il tecnico Bravi, Gamberoni, Colcelli, Sellitri, Palmieri, Di Belardino, il dirigente De Paolis. Accosciati: il portiere Santolamazza, D'Aversa, Piacenti, Castellani, Sandreani, Vichi e Bruno Conti.
Il poster della Roma Primavera 1974
Il poster della Primavera Campione 1974 sul numero 34 di Giallorossi del 20 luglio 1974

Il nuovo ciclo 1974-75

L’ennesima rivoluzione attende Mister Bravi all’inizio della stagione 1974-75. Di Bartolomei, Rocca e Bruno Conti sono sempre più agli ordini di Liedholm. Sono andati in prestito Piacenti, Santolamazza, Cavalieri, Sellitri e Vichi. Dagli allievi salgono Casaroli, Bacci e Sella mentre Azeglio Vicini chiama nella nazionale Juniores D’Aversa e RossiIl 1 dicembre 1974 va in scena un doppio derby. I “grandi” battono la Lazio scudettata grazie a De Sisti. Dopo che al Flaminio, davanti a diecimila spettatori, la Primavera ha fatto suo il derby. Dopo tre anni di astinenza e con reti di Di Bartolomei, Luconi e Sella. In mezzo il pari laziale di Manfredonia. 

Roma Primavera 1974-75
Una formazione della Primavera 1974-75: Luconi, Casaroli, Criscimanni, Rossi, Alimenti, Colcelli ed il massaggiatore Giorgio Rossi. Accosciati: D'Aversa, Premici, Sella, Cini, Di Belardino e Mister Bravi
La rosa della Primavera 1974-75
La rosa della Primavera 1974-75
La Primavera sul giornale
Il successo nel derby su Il Messaggero
D'Aversa contro Stefano Di Chiara
D'Aversa contrastato da Stefano Di Chiara in un derby al Tre Fontane (Archivio D'Aversa)
Alcuni ragazzi della Primavera sul lungomare di Bari
Alcuni ragazzi sul lungomare di Bari il 6.1.1975 prima di Bari-Roma. Seduti sulla ringhiera da sin Criscimanni, Salvatori, Moretti e Ticconi. In piedi da sin Di Mario, Cini, Rincione, Premici, Rossi, il massaggiatore Marino e il dirigente Perinetti (Archivio Premici - si ringrazia Francesco De Santis per questamagliastorica)

Arriva il bis in Coppa Italia Primavera per il vivaio della Roma

La Roma non riesce a ripetersi in campionato ed il Brescia di Beccalossi si aggiudica lo scudetto. Arriva però un prezioso bis in Coppa Italia, battendo la Fiorentina in un doppio confronto senza storia. I giallorossi vincono per due a zero il 7 giugno 1975 all’Olimpico. E si ripetono per quattro a due al Comunale di Firenze sette giorni più tardi. Nella finale di ritorno Nils Liedholm rimane colpito da Walter Casaroli, che convoca immediatamente per la partita di Coppa Italia della prima squadra del giorno seguente contro il Torino. E lo fa esordire al minuto 78 al posto di Franco Peccenini.

Rosa della Primavera 1974-75 al completo
Foto celebrativa al Tre Fontane per la conquista della Coppa Italia 1974-75. In piedi da sin il segretario Anastasi, Luconi, Alimenti, il dirigente De Paolis, Salvatori, Bernacchia, Bevivino, Premici, Criscimanni, Moretti, Ticconi, Di Bartolomei ed il Dott. Giulietti; seduti da sin Cini, Di Mario, Bruno Conti, Mister Bravi, il Presidente Anzalone, il Responsabile delle minori Cocco, D'Aversa, Casaroli e Sella; a terra da sin il massaggiatore Marino, Di Belardino, Bacci, Rincione, Colcelli e il massaggiatore Giorgio Rossi (Archivio Premici - si ringrazia Francesco De Santis per questamagliastorica)
Poesia Arnaldi per la Roma Primavera
Poesia di Giuseppe Arnaldi, impiegato AS Roma, per celebrare la vittoria in Coppa Italia (Archivio Premici - si ringrazia Francesco De Santis per questamagliastorica)

Non solo Primavera

La Primavera è l’apice del settore giovanile, per la sua capacità di fungere da serbatoio della prima squadra. Ma il lavoro svolto dalla società nella prima metà degli anni settanta va molto più in profondità. Vogliamo quindi fare un cenno agli Allievi, che nel 1974-75 raggiungono per la seconda volta di seguito le finali nazionali. E dare il giusto risalto a tecnici meno in vista di quelli della Primavera, ma il cui operato è altrettanto prezioso. Ci riferiamo in particolare al tecnico degli Allievi stessi, Orlando Di Nitto, e al dirigente responsabile Enrico Della Bernarda.

Gli Allievi della Roma 1974-75
Gli Allievi 1974-75. In piedi da sinistra: l'allenatore Orlando Di Nitto, Avesani, Zelli, Ugolotti, Fazzini, Amenta, Alla, il presidente del Comitato regionale Grandi, il dirigente accompagnatore Di Tommasi. Accosciati da sinistra: Paolanti, Berdini, Tagli, Massimi e Contenta
Il dirigente responsabile Enrico Della Bernarda
Il dirigente responsabile Enrico Della Bernarda
La rosa degli Allievi 1974-75
Gli Allievi 1974-75

La fine di un ciclo

Con la Coppa Italia 1974-75 si chiude un ciclo irripetibile per il vivaio della Roma. E non soltanto per le vittorie: due scudetti e due Coppe Italia. Il pregio maggiore è infatti aver fatto emergere ben tre futuri componenti della Hall of Fame della società come Rocca, Di Bartolomei e Bruno Conti. Il tutto grazie alla visione di un presidente come Gaetano Anzalone e agli uomini di cui si circonda. Ci riferiamo al responsabile delle minori Franco Cocco e ai tecnici Antonio Trebiciani, Giorgio Bravi, Enrico Della Bernarda, Mario Bruni, Orlando Di Nitto e Franco Trancanelli. Non è da meno, anzi, il segretario Camillo Anastasi, a cui tutti dobbiamo un grande ringraziamento per avere scovato e acquistato i tre famers. Dietro di lui i giovani dirigenti Massimo De Paolis, Giorgio Perinetti e Michele Maglietta e gli accompagnatori Di Tommasi e Arrigo Gagliardi. Chiudiamo con il sovrintendente dei NAGC Romano Scatena, l’addetto alla segreteria Giuseppe Arnaldi e la mitica segretaria Sig.ra Parodi

Franco Cocco con Gaetano Anzalone
Franco Cocco con Gaetano Anzalone
Camillo Anastasi con il dott. Todaro
Camillo Anastasi, sulla destra, con il dott. Todaro

La Roma Primavera riparte da Bravi e Cocco

In previsione della stagione 1975-76 la Primavera della Roma si rinnova largamente. I “grandi” Di Bartolomei, D’Aversa e Bruno Conti lasciano la capitale per andare a farsi le ossa a Vicenza i primi due e nel Genoa il tornante di Nettuno. La normale rotazione dovuta a ragioni anagrafiche completa l’opera. Gli elementi di spicco della squadra sono Casaroli, Ugolotti e Sella in attacco, Criscimanni, Borelli e Premici a centrocampo mentre in difesa si mette in mostra Alberto De Rossi (papà di Daniele e futuro allenatore storico della Primavera), giunto dall’Ostia Mare. Tra i pali “sale” dagli Allievi un giovane Fernando Orsi. I punti fermi restano il Presidente delle minori, Franco Cocco, e il tecnico Giorgio Bravi, premiato con il Seminatore d’Oro per il settore giovanile. La stagione si rivela avara di risultati: il cammino in Coppa Italia si ferma in finale allo spareggio contro l’Inter mentre il tricolore che si posa beffardamente sulle maglie laziali.

Roma Primavera 1975-76
Alberto De Rossi, secondo in basso da sinistra, in una formazione della Roma Primavera 1975-76

Ancora un anno di transizione per i giovani giallorossi

La stagione 1976-77 vede l’introduzione dei “fuori quota” nel Campionato Primavera. La Roma decide però di mandare i più grandi a fare esperienza nelle serie minori e di infarcire la rosa della Primavera coi più giovani, alcuni arruolabili anche negli Allievi. La stagione termina a mani vuote: in Coppa Italia è ancora l’Inter a farci fuori, stavolta con il sorteggio, mentre in Campionato non ci si qualifica nemmeno alla fase finale. Sotto la guida di Mister Bravi si mettono in luce i nazionali Juniores Orsi e Ugolotti e la società pensa al futuro acquistando Giovannelli, Scarnecchia e Faccini.

Un altro scudetto per la Roma Primavera degli anni settanta

Che la stagione 1977-78 potesse segnare il ritorno ai successi lo si capisce dalla vittoria nel Trofeo Miceli di inizio anno. Il gioiello della squadra, Guido Ugolotti, è condiviso coi grandi allenati da Giagnoni, con cui segna tre gol nelle prime tre giornate di campionato. Prima di rompersi il perone in amichevole a Lione. La Primavera si conferma serbatoio inesauribile della prima squadra che il 23 ottobre 1977 scende in campo contro il Milan all’Olimpico schierando ben sette romani: accanto ai già collaudati Peccenini, Bruno Conti, Casaroli e Piacenti ci sono infatti, al debutto, Berdini, Paolanti e Scarnecchia. Senza contare gli infortunati Di Bartolomei, De Sisti e Rocca. L’occasione giusta per vincere, e sarebbe la prima volta, pare essere il Torneo di Viareggio ma i giovani giallorossi, ispirati da un grande Paolo Borelli, si fermano in finale al cospetto della Fiorentina. Bisogna attendere soltanto qualche mese per assistere alla vittoria del terzo scudetto degli anni settanta, in finale contro il Bologna (vittoria per tre a uno in trasferta e pari per uno a uno al ritorno all’Olimpico). Nel frattempo il Presidente storico delle minori, Franco Cocco, ha lasciato la Roma per assumere il ruolo di General Manager al Casalotti Pineta, sostituito da Francesco Di Giorgio. 

Rosa Roma Primavera 1977-78
Roma Primavera Campione d'Italia 1978
In piedi da sinistra: Ugolotti, Ciarlantini, Cardarelli, Orsi, Corsini e Mannarelli. Seduti da sinistra: Giovannelli, Davato, Sagramola, Paolanti e Lattuca

L’ultima Primavera di Gaetano Anzalone

Ennesima rivoluzione per la Primavera giallorossa nella stagione 1978-79. Bravi frequenta il corso da allenatore di Coverciano (poi richiamato per assistere Valcareggi al posto dell’esonerato Giagnoni) e in panchina c’è il ritorno di Trebiciani, dopo diversi campionati trascorsi accanto ai tecnici di prima squadra. Scarnecchia e Ugolotti sono ormai in pianta stabile coi grandi e anche Borelli e Giovannelli gli fanno spesso compagnia. Vengono fatti alcuni acquisti come Walter Allievi e sale dagli allievi il promettente Alberto Faccini. I punti fermi della squadra rimangono Orsi, Pini, Mannarelli e Ciarlantini. Il bis nel Trofeo Miceli illude tutti perché poi la Roma Primavera esce dalla Coppa Italia e anche in Campionato non va avanti. Rimane ancora un tabù il Torneo di Viareggio con la sconfitta ai calci di rigore contro la Pistoiese. Va ancora peggio alla prima squadra che lotta fino alla fine per non retrocedere e vede il Presidente Anzalone rassegnare le dimissioni a fine anno per lasciare posto a Dino Viola e alla Roma degli anni ottanta.

La rivoluzione di Dino Viola

L’estate del 1979 porta grandi cambiamenti in casa Roma. Anzalone, prima di lasciare il timone a Viola, inaugura a fine luglio il centro sportivo di Trigoria. Le novità non risparmiano le giovanili, a cominciare dal pensionato, che si trasferisce da Ostia al nuovo centro di Trigoria sotto lo sguardo attento del guardiano Remo Cintio. Saluta Francesco Di Giorgio, negli ultimi anni responsabile dell’intero settore giovanile e sostituito da Luciano Tessari. Stessa sorte per tutti i tecnici e per i dirigenti accompagnatori come De Tommasi e Maglietta. Ritroviamo Giorgio Rossi massaggiatore della Primavera mentre anche tra i ragazzi avviene un ricambio generazionale. Per la panchina della Primavera si pensa inizialmente ad una conferma di Giorgio Bravi che però torna a Coverciano per terminare il Supercorso e la scelta ricade su Saul Malatrasi, ex giocatore di Roma, Inter e Milan e già tecnico della federazione nazionale. Quella 1979-80 è una stagione di transizione, con la squadra che non si qualifica alla fase finale del Campionato, non va avanti in Coppa Italia e non partecipa neppure alla Coppa Carnevale di Viareggio.

Mister Malatrasi tra i ragazzi della Roma Primavera
Mister Malatrasi tra Pini, Ciarlantini, Gentilini e Brandolini in un momento di svago
I ragazzi della Roma nel pensionato di Trigoria
Righetti e altri giovani giallorossi guardano la TV nel pensionato di Trigoria

Ringraziamenti

Per la ricostruzione di questi anni incredibili per il vivaio della Roma un sentito ringraziamento va ai siti asromaultras.org, questamagliastorica.it e, soprattutto, giallorossi.info. È grazie al prezioso lavoro di digitalizzazione della rivista Giallorossi che siamo riusciti a ripercorrere passo dopo passo le gesta dei ragazzi del vivaio della Roma degli anni settanta. Per rivivere un glorioso tratto della nostra storia che non poteva passare sotto traccia o essere raccontato in modo frammentario. Una menzione particolare per gli scatti del grande fotografo Roberto Tedeschi, che hanno documentato la maggior parte di questi momenti, e per il lavoro del giornalista Mimmo Ferretti, al seguito dei giovani della Roma per la rivista Giallorossi. Un posto speciale nel nostro cuore lo teniamo per il campo Tre Fontane, che ha ospitato le gesta di tanti giovani ragazzi in maglia giallorossa oltre che dei Campioni d’Italia 1983.