LORIS BONI
Loris Boni è un maratoneta del centrocampo, con una notevole vitalità atletica e un discreto tiro dalla distanza. Aggiunge a quelle tecniche grandi qualità umane che lo fanno benvolere dallo spogliatoio e apprezzare dalla tifoseria. Comincia a giocare nella Mocchetti di San Vittore Olona, una eccellenza a livello giovanile. Da qui il passaggio alla Solbiatese in Serie C dove resta fino al 1971, anno in cui arriva inaspettata quanto desiderata la chiamata della Sampdoria in Serie A. In Liguria vive quattro ottime stagioni, risultando decisivo alla salvezza nel 1972-73 grazie al gol vittoria in casa del Torino e vestendo l’azzurro della Nazionale Militare, della Under 21 e dell’Under 23.
Loris Boni per una Roma da scudetto
Dopo l’incredibile terzo posto del 1974-75 la Roma prepara la caccia allo scudetto e individua in Boni il tassello mancante alla squadra. Liedholm lo monitora dai tempi della Solbiatese e non ha dubbi. Loris Boni arriva alla Roma per la notevole cifra di ottocento milioni di lire e accompagnato dal paragone con Romeo Benetti. Giunge nella capitale con l’attaccante Petrini, preso dalla Ternana, e ritrova l’ex compagno doriano Negrisolo. In campo viene schierato tornante, per lo più con la casacca numero sette, a comporre un quadrilatero di centrocampo insieme a Cordova, De Sisti e Morini. La sua folta capigliatura bionda rende le sue scorribande sulla fascia ancora più entusiasmanti ed accende subito la fantasia dei tifosi.
Dal gol all’Oester all’infortunio nel derby
La prima annata del centrocampista lombardo in giallorosso vive il suo momento di gloria il 5 novembre 1975. Quel giorno all’Olimpico Boni realizza la rete del due a zero contro gli svedesi dell’Oester. Si tratta dell’unico gol segnato con la Roma e che vale la qualificazione al secondo turno di Coppa Uefa. Il giocatore pare sempre più integrato negli schemi della squadra, con Liedholm che lo utilizza per spezzare il gioco avversario e ripartire velocemente. Ma ecco che il 14 marzo 1976, dopo pochi minuti di un derby che termina a reti inviolate, Boni subisce un fallo durissimo da parte di Chinaglia che gli provoca un infortunio grave al ginocchio destro. Termina così anticipatamente la prima stagione di Boni con la Roma.
Il ritorno in campo di Boni
Nel 1976-77 la Roma si affida ai giovani e Boni si ritrova in mediana, con la maglia numero quattro, accanto a De Sisti in un reparto che si avvale degli innesti di Bruno Conti e Di Bartolomei. Loris è disponibile sin da inizio campionato anche se non ha recuperato al cento per cento e sembra tornare quello di un tempo soltanto nella seconda parte di stagione. Il rendimento della squadra delude le attese e segna la fine del ciclo di Liedholm, sostituito a fine anno da Gustavo Giagnoni. Intanto Boni scende in campo regolarmente con la nazionale Under 23 e si candida per Baires 1978.
La fine del ciclo di Boni alla Roma
La prima stagione di Giagnoni alla guida della Roma è piuttosto anonima e per Boni si chiude con la delusione per la mancata convocazione per il mondiale argentino. La seconda è invece addirittura drammatica e, dopo l’arrivo in panchina di Valcareggi, termina con una salvezza faticosamente ottenuta nelle ultime giornate del torneo. Decisivo è un gol di Pruzzo, che vale il pari contro l’Atalanta a Roma, e il successivo pareggio di Ascoli. È la fine dell’era di Anzalone, che lascia il posto alla rivoluzione di Dino Viola. In panchina torna Liedholm e per Boni c’è una dolorosa cessione al Pescara. Qui sotto un paio di scatti della stagione 1978-79 con le caratteristiche divise arancio e “ghiacciolo”.
Curiosità su Loris Boni
- Qualche settimana dopo aver sfidato la Roma con la nuova maglia del Pescara, l’8 novembre 1979 Boni riceve una lettera di apprezzamento da parte di Dino Viola che in qualche modo attenua il dispiacere provocato dalla cessione;
- Terminata quella da calciatore, Boni intraprende la carriera da allenatore che si svolge nelle serie inferiori e si ferma nel 2010;
- Nel 2006 inizia a collaborare come allenatore nei camp per bambini in Norvegia. Qui si accorge del talento straordinario di Erling Haaland che propone, invano, alla Roma;
- Rimane legato alle tifoserie delle squadre dove ha militato, specialmente quelle della Sampdoria e della Roma;
- Nel 2022 pubblica la biografia “Io, Loris” che si può comprare qui.