VALTER BONACINA
Valter Bonacina è un centrocampista di movimento, un motorino inesauribile abile nel recuperare palloni agli avversari. Dotato di un fisico minuto, compensa con grinta e generosità un livello tecnico non di prim’ordine. Si afferma nella Virescit, società minore di Bergamo, con cui arriva in Serie C1 prima di passare all’Atalanta, dove resta per cinque anni contribuendo a due qualificazioni in Coppa Uefa.
Le tre stagioni romaniste di Valter Bonacina
Nell’estate del 1991, oramai nel pieno della maturità, per Bonacina c’è la Roma. Il centrocampista arriva per volere del tecnico Ottavio Bianchi, profondo conoscitore delle questioni bergamasche. La stagione, la prima della presidenza Ciarrapico, inizia con la sconfitta in finale di Supercoppa Italiana contro la Sampdoria. In campionato la squadra centra il quinto posto, che vale la qualificazione in Coppa Uefa, mentre in Europa il cammino si ferma per mano del Monaco di Rui Barros. Titolare indiscusso, resta in giallorosso nonostante la successione in panchina con Boskov che prende il posto di Bianchi. Anche l’esperto tecnico serbo non può fare a meno del dinamismo del centrocampista lombardo che alla fine risulterà il giocatore con più presenze in stagione. Bonacina scende poi in campo con regolarità pure nella prima stagione di Carletto Mazzone. Per poi tornare di nuovo a casa, nell’Atalanta.
Curiosità su Valter Bonacina
- Il suo nome di battesimo è riportato, in modo non corretto, come “Walter” su tutti gli album delle figurine;
- Bonacina realizza il primo dei suoi due gol romanisti contro la sua ex squadra, l’Atalanta, e indossando la maglia numero dieci per la squalifica di Giannini;
- Boskov lo chiama “l’austriaco”, vedendo in lui un giocatore sempre pronto a rispettare i compiti e predisposto al sacrificio;
- Valter Bonacina è in campo, con la casacca numero otto, il 28 marzo 1993 a Brescia nel giorno dell’esordio in Serie A di Francesco Totti;
- Bonacina, calciatore ordinato e affidabile, era amava il tennis e il suo idolo era John McEnroe, genio e sregolatezza;
- Appesi gli scarpini al chiodo inizia il percorso di allenatore, che si sviluppa soprattutto nelle giovanili di Atalanta e poi Lazio e Spezia. Sporadiche le apparizioni alla guida della prima squadra dell’Atalanta e poi a Foggia, senza fortuna.