Zibì Boniek romano di adozione
La Roma nel destino di Zibì Boniek
La simpatia di Zbigniew Boniek per i colori giallorossi nasce nel lontano 1970, in occasione dello sfortunato incrocio con i polacchi del Gornik Zabrze in semifinale di Coppa delle Coppe. Quando poi il regime comunista polacco apre al trasferimento all’estero dei suoi atleti, il centrocampista è uno dei pezzi pregiati del mercato ed il prescelto da Viola per affiancare Falcao in vista della stagione 1982-83. Non è un caso che, in seguito alla visita in Vaticano al connazionale Papa Giovanni Paolo II del 12 dicembre 1981, Boniek passi per Trigoria per fare la conoscenza del presidente e si soffermi a parlare con Liedholm, Falcao e Di Bartolomei. Zibì è ancora nella capitale a febbraio, per l’amichevole che la Polonia disputa con la Roma e nella quale firma una doppietta nel due a due finale. Così, quando ad aprile il DS Previdi ed Ettore Viola vanno in missione a Varsavia, il passaggio di Zibì Boniek alla Roma pare una mera formalità.
Dal mancato trasferimento all’approdo in giallorosso
Nel momento in cui i dirigenti giallorossi arrivano in Polonia per finalizzare il trasferimento con le autorità preposte, ecco che insorgono inattese complicazioni. La versione ufficiale parla di contrasti sulla formula del pagamento ma si rincorrono le voci di un accordo tra il governo polacco e la Fiat per la delocalizzazione della produzione di diversi modelli di auto della casa torinese. Tant’è che Boniek passa alla Juventus, al cui presidente Boniperti pare fosse stato consigliato addirittura dal Papa. È lo stesso Zibì a comunicarlo, rammaricato, all’ingegner Viola, promettendo di rivalutare la questione alla scadenza del contratto con i bianconeri. La Roma si consola con Herbert Prohaska, che sarà uno dei protagonisti dello scudetto dell’anno dopo.
Zibì Boniek romano di adozione: una questione… di tempo
Sul finire della stagione 84-85 il centrocampista polacco decide di non rinnovare con la Juve e chiama Viola per mantenere la parola data a suo tempo. I posti da straniero sono occupati da Cerezo e Falcao ma quest’ultimo è fermo ai box per infortunio e il presidente sceglie Zibì intentando una causa (poi vinta) contro Paulo Roberto. Quello tra Boniek e i tifosi della Roma non può essere amore a prima vista, proprio in virtù dei trascorsi alla Juve, rivale acerrima, e del confronto impari con il divino Falcao. Il giocatore ne è però consapevole, sa di dover dimostrare per primo il suo attaccamento ai nuovi colori e lo fa a testa bassa, come nel suo stile. Fino al 26 gennaio 1986, quando dopo il raddoppio in casa contro il Napoli, esulta baciando la maglia della Roma. Ma Zibì Boniek romano di adozione lo diventa pienamente nel dopo carriera, quando rimane a vivere nella Capitale e si dichiara apertamente tifoso della Roma.
Il significato di Zibì Boniek romano di adozione
Quello tra Zibì e i tifosi della Roma è un rapporto che matura negli anni, più di testa che di pancia. Il polacco ha dovuto conquistare il pubblico scalando una piccola montagna ma grazie alla sua intelligenza e alla sua tenacia ce l’ha fatta. Il popolo giallorosso ha apprezzato il campione affermato di fama mondiale che si è messo in gioco volendo a tutti i costi coronare il desiderio di indossare la maglia della Roma, arrivando a baciarla come atto d’amore. E poi c’è stato l’orgoglio derivante dalla scelta di Zbigniew di rimanere a vivere nella Città Eterna, nel sentirlo dire apertamente di preferire la Roma alla Juventus, fino ad essere rinnegato dal mondo bianconero che gli ritira la stella già allestita allo Stadium. L’amore e la riconoscenza dei tifosi della Roma valgono più di qualsiasi tributo.