ANTONIO ANGELILLO
DATI ANAGRAFICI
Nasce a Buenos Aires (Argentina)
Nasce il 5/9/1937
Muore a Siena
Muore il 5/1/2018
STATISTICHE CON LA ROMA
Ruolo: Attaccante
Stagioni: 4 (1961-1965)
Presenze: 138 (106 di Serie A, 24 di Coppa delle Fiere e 8 di Coppa Italia)
Gol segnati: 31 (27 in Serie A e 4 in Coppa delle Fiere)
Titoli: Coppa delle Fiere 1961 – Coppa Italia 1964
Antonio Valentin Angelillo si mette in luce come attaccante anche se si tratta più propriamente di una mezzala. Esplode nel Boca Juniors e nel 1957 conquista con l’Argentina la Coppa America in Perù. Molti attaccanti argentini sono già in Italia e, quindi, il tecnico Stabile consegna la maglia numero nove ad Angelillo. Che lo ripaga con otto reti in sei partite. E che, insieme a Sivori e Maschio, compone un fantastico trio soprannominato “gli angeli dalla faccia sporca“. Al termine della manifestazione sudamericana, il trio al completo si trasferisce in Italia. Maschio passa al Bologna e Sivori alla Juventus. Per Angelillo arriva invece la chiamata dell’Inter di Moratti.
Angelillo alla Roma vince la Coppa delle Fiere
Antonio Angelillo vive a Milano quattro stagioni a corrente alternata segnando ben 33 reti nella seconda. Nel 1960 arriva sulla panchina nerazzurra Helenio Herrera, con il quale il rapporto non decolla. Il tecnico non gli perdona la relazione con una ballerina di night club e lo mette alla porta. È così che, nell’estate del 1961, Angelillo passa alla Roma per la cifra di duecentotrenta milioni di lire. Nella capitale forma, insieme a Lojacono e Manfredini, uno dei terzetti d’attacco più forti d’Europa. Il suo arrivo è trionfale, con i tifosi che il 27 luglio prendono d’assalto la stazione Termini da dove sta partendo la squadra per il ritiro di Principina. Tra settembre e ottobre si giocano le due gare finali della Coppa delle Fiere contro il Birmingham e Angelillo vince il suo primo trofeo con la Roma. Il primo campionato è il più prolifico con la maglia giallorossa e termina con dieci reti all’attivo.
Angelillo arretra il raggio d’azione
Nelle successive tre stagioni romaniste Angelillo arretra il raggio d’azione e diventa un tessitore di gioco a tutto campo. Per questo motivo cala sensibilmente la sua vena realizzativa e mette a segno, complessivamente, soltanto diciassette reti. Vince comunque un altro trofeo con la Roma, la Coppa Italia 1963-64. La finale si disputa però all’inizio della stagione successiva e Angelillo rimane fuori dalla doppia sfida con il Torino. In panchina è arrivato il connazionale Juan Carlos Lorenzo che non nasconde un certo ostracismo nei suoi confronti. Anche per questo motivo quello del 1964-65 è l’ultimo campionato disputato con la Roma. Inizia un girovagare che non lo vede però più incidere come una volta. Riesce in ogni caso a vincere uno scudetto con il Milan nel 1967-68, disputando soltanto tre gare e mettendo a segno una rete.
«Angelillo era una grande persona, un ottimo compagno di squadra: non era difficile essere suo amico. È stato un calciatore fortissimo e intelligente, un sudamericano atipico. Ce n’erano pochi come lui: era un giocatore a tutto campo, era lui a iniziare le azioni, aveva una grande personalità. Era uno degli ispiratori del gioco della squadra, quando non sapevi cosa fare bastava affidargli la palla».
Giacomo Losi
Curiosità su Antonio Angelillo
- Al termine della sua prima stagione in giallorosso, la Juventus chiama Angelillo per disputare un’amichevole. Preludio alla successiva offerta di trasferimento. Da Roma arriva però la doccia gelata. La società, infatti, rende nota una clausola voluta dall’Inter al momento della cessione e che ne vieta il trasferimento a Juventus, Milan e Fiorentina;
- Con i trentatré gol realizzati in altrettante gare nel campionato 1958-59, Angelillo stabilisce un primato che resiste fino alla stagione 2012-13. È il connazionale Gonzalo Higuain a superarlo grazie a trentacinque marcature messe a segno giocando però tre partite in più;
- Nel 2021 France Football inserisce Angelillo al quarto posto nella classifica dei “talenti sprecati” di tutti i tempi dietro Antonio Cassano, Paul Gascoigne e Stan Bowles;
- Angelillo è figlio di un macellaio di origine italiana. I suoi nonni emigrarono da Rapone, paesino della Lucania, verso l’Argentina. Queste sue origini gli consentono di essere naturalizzato italiano e di poter così giocare con gli azzurri. Con la Nazionale Italiana disputa in tutto due partite e realizza un gol;
- L’8 settembre 1963 la Roma è di scena a Potenza per una gara di Coppa Italia, vinta per due a zero. Per Angelillo è l’occasione per incontrare il sindaco di Rapone, paese di provenienza della sua famiglia.