Capitani e bandiere della Roma
Ci sono due coreografie della Curva Sud che, più di tutte le altre, hanno saputo descrivere il sentimento che unisce i tifosi alla Roma. La prima è una dichiarazione d’amore vera e propria e ci riferiamo al “TI AMO” del derby del 23 ottobre 1983. Un messaggio semplice, diretto e mai prima di quel momento rivolto ad una squadra di calcio. La Roma come sposa in due parole che hanno segnato un punto di non ritorno nello stile di comunicazione delle curve. Anche la seconda coreografia è stata esposta in un derby, ma in quello dell’11 gennaio 2015. E al centro stavolta non c’è la squadra bensì i giocatori. Perché lo sa anche la Curva Sud che si tifa la maglia ma poi la storia la fanno gli uomini. Nel bene e nel male, la Roma non fa eccezione. E allora “FIGLI DI ROMA, CAPITANI E BANDIERE” sottolinea la simbiosi assoluta che in alcuni casi si è creata tra giocatori, tifosi e squadra. Che siano nati in città o abbiano comunque rappresentato la squadra con fierezza e orgoglio da romani di adozione, al punto da divenirne simbolo, capitani o non.