Massimo Agostini esordisce tra i professionisti con il Cesena, squadra con la quale disputa diversi campionati di Serie B arrivando a segnare, in un’unica stagione, 13 reti. Si tratta di un attaccante che sopperisce a limiti tecnici con grinta e determinazione, oltre che con uno spiccato fiuto del gol. Siamo a metà degli anni ottanta e, con questo biglietto da visita, Agostini finisce nel radar dei club più importanti di Serie A.
Massimo Agostini per l’attacco della Roma di Eriksson
La Roma che viene dalla delusione della sconfitta contro il Lecce e da uno scudetto perso in malo modo, decide di ringiovanire la rosa e sceglie Massimo Agostini per rinforzare l’attacco da mettere a disposizione di Sven Goran Eriksson nella stagione successiva. La squadra è rinnovata e stenta a carburare, soprattutto l’attacco non segna più come prima e quindi il mister sceglie spesso Agostini al posto di un Pruzzo con le polveri che sembrano bagnate. L’impegno dell’attaccante riminese non manca mai, soprattutto quando si tratta di fare movimento come piace al tecnico, ma di gol ne arrivano pochi. Dopo un paio di stagioni durante le quali la stella di Agostini non riesce mai ad accendersi del tutto, la punta viene sacrificata nella trattativa di calciomercato che porta nella Capitale Ruggiero Rizzitelli e pertanto il Condor riprende la strada per Cesena.