ANGELO CERRETTI
DATI ANAGRAFICI DI CERRETTI
Nasce a Roma
Nasce il 10/3/1902
Muore a Roma
Muore il 16/2/1974
STATISTICHE CON LA ROMA
Stagioni: 39 (1927-1966)
Titoli: Coppa Coni 1928 – Scudetto 1942 – Campionato di Serie B 1952 – Coppa delle Fiere 1961 – Coppa Italia 1964
Angelo Cerretti, per tutti Angelino, è il primo storico massaggiatore della Roma. Mediocre ala sinistra nella Fortitudo del presidente Foschi, ne diventa presto massaggiatore. Quando la sua squadra si unisce all’Alba e al Roman per dare vita alla Roma, viene nominato factotum e massaggiatore della neonata società.
Una storia che inizia dalla fine
Dalle origini alla beffa dello scudetto
Angelo Cerretti è massaggiatore autodidatta. Lascia il mestiere di radio-montatore per i libri di anatomia e massaggi che consulta alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele, e qualche volta anche in trasferta. Nel 1929 ottiene il Diploma ufficiale di massaggiatore dalla Règia Prefettura di Roma. Sempre al seguito della Roma anche nell’anno dello scudetto del 1942, non può però festeggiare con la squadra la vittoria finale. E l’assenza nelle foto di rito rimane un suo cruccio per tutta la vita. È infatti richiamato alle armi per la campagna di Russia e mentre i suoi ragazzi festeggiano a Modena lui è in treno verso il fronte. Fa rientro un anno dopo, con gli alluci congelati, e riprende il suo posto nella Roma che aveva lasciato al collega Angelo Cesaroni.
Il senso di appartenenza di Angelo Cerretti
Quella di Cerretti è stata una presenza costante per un lungo tratto di storia della Roma. E non solo per via di una permanenza di quasi quaranta anni. Serio e meticoloso nel lavoro, umile nel passare dal massaggiare le gambe dei calciatori ad occuparsi dei palloni o della lucidatura degli scarpini. Un vero e proprio tuttofare. Confidente e secondo padre dei ragazzi, qualche volta complice (come con Ferraris IV) ma sempre pronto a rimarcare e tramandare il valore della maglia giallorossa. Capace di andare su tutte le furie solo quando ne scorgeva una a terra negli spogliatoi. In quel caso le urla si sentivano da fuori, perché “la maglia è sacra”. Benvoluto da tutti e presenza fissa nelle foto ufficiali delle formazioni di quegli anni al fianco dei calciatori. Il suo stanzino dei massaggi a Testaccio era diventato un vero e proprio luogo di culto.
Cerretti e il suo pezzetto di Roma
Nell’estate del 1965 comincia a diffondersi la voce di una possibile uscita di Cerretti dalla Roma. Memorabile quanto commovente il suo commento ai giornalisti che gliene chiedono conto. “Me dovrebbero da’ armeno la seconda squadra, i boys, i pulcini… insomma, armeno un pezzettino de Roma, altrimenti mi fanno piangere”. E piange Angelino, perché il 10 ottobre 1965 accompagna per l’ultima volta la squadra nel derby contro la Lazio. Nella trasferta successiva di Torino non c’è più. A fine ottobre riceve una medaglia d’oro e l’incarico di Sovrintendente dei Campi della Roma. Ma Angelino non vuole medaglie, né tantomeno badare ai campi, vorrebbe solo un pezzettino di Roma. Lo ritroviamo, Cerretti, nel 1968 al seguito della Primavera nel Torneo di Viareggio. E poi in una foto del periodico Record del 1970 accanto ad un giovanissimo Agostino Di Bartolomei capitano degli Allievi. Ed è cosi che ci piace ricordarlo.
Curiosità su Angelo Cerretti
- Sua moglie è di professione levatrice e aiuta la consorte di Amedeo Amadei a partorire. In quegli anni rigorosamente a casa;
- Angelino è profondamente religioso e inizia ogni giornata passando in chiesa;
- Nel marzo del 1928 è aggregato alla Nazionale per la gara contro l’Ungheria in qualità di massaggiatore personale dei due romani Ferraris IV e Bernardini;
- Il giocatore preferito di Cerretti è l’oriundo Scopelli. Lo confessa lo stesso massaggiatore in una intervista di fine carriera del 1955;
- Tra i tanti calciatori massaggiati, è invece Attilio Ferraris IV quello con il miglior fascio muscolare;
- Il 20 febbraio 2020 la Curva Sud cita Cerretti per incitare una Roma in crisi di identità. Prima dell’inizio della gara di Europa League contro i belgi del Gent appare uno striscione che recita la filastrocca coniata da Cerretti. “Fiore d’erbaccia, nun ponno vive in maja giallorossa quelli che c’hanno er core sottotraccia”.