presidenti

EDGARDO BAZZINI

Edgardo Bazzini

DATI ANAGRAFICI DI BAZZINI

Nasce a Golese (Parma)

Nasce il 22/2/1893

Muore a Milano

Muore il 11/3/1969

STATISTICHE CON LA ROMA

Stagioni: 2 (1941-1943)

Periodo: 10.6.1941 – 25.7.1943

Titoli: Scudetto 1942

All’anagrafe figlio di Luigi e Cesira Cocconcelli, Edgardo Bazzini durante il Ventennio fascista è un importante funzionario dell’AGIP, la compagnia petrolifera di Stato. Dal 1936 Direttore Vendite, diventa nel 1939 Direttore Generale e Capo della Distribuzione Commerciale. Già membro del Consiglio Direttivo della Roma, Bazzini, oltre a comprovate qualità manageriali, porta in dote calma ed entusiasmo. E il sorriso rassicurante che segna da sempre il suo volto. 

La nomina di Edgardo Bazzini a presidente della Roma

Il Littoriale del 10 giugno 1941 pubblica un trafiletto con la notizia della nomina di Edgardo Bazzini a presidente della Roma. Il neo-eletto eredita la società da Igino Betti, richiamato alla sua attività principale di imprenditore. La novità lascia perplessi tifosi e addetti ai lavori in quanto Bazzini, manager di successo, è praticamente un neofita in ambito calcistico. Le grandi responsabilità gestite in campo professionale gli hanno però insegnato a saper scegliere i suoi collaboratori e a delegare, pur mantenendo una indiscussa leadership. Ecco allora la nomina del conte Ettore Manzolini, in società sin dalla gestione Scialoja, a Vice Presidente. Seguita da quella di Eraldo Monzeglio a Consigliere Tecnico con relativa promozione del prezioso Vincenzo Biancone a Direttore Sportivo

La nomina di Bazzini su Il Littoriale
Il LIttoriale del 10.6.41 con la notizia della elezione di Bazzini a presidente della Roma
Edgardo Bazzini e Alfred Schaffer
Edgardo Bazzini a colloquio con il tecnico Alfred Schaffer
Bazzini durante un allenamento della Roma
Bazzini, con il suo immancabile bastone di bambù, durante il pre-campionato 1941-42

Ecco la Roma campione d’Italia 1941-42

Sistemati i quadri societari, la mossa successiva di Edgardo Bazzini è la conferma di Alfred Schaffer alla guida della Roma. Il tecnico ungherese promette, in cambio di pochi acquisti, il trionfo in campionato. La squadra viene puntellata con gli innesti di Sergio Andreoli, Edmondo Mornese e Renato Cappellini e lo scudetto arriva davvero. Bazzini, uomo piccolo di statura ma pieno di entusiasmo, con la sua passione vince la diffidenza iniziale dell’ambiente. Durante il pre-campionato lo vediamo, in assenza di Mister Schaffer, sul campo di allenamento a caricare i ragazzi con il suo bastone di bambù. È sempre presente sugli spalti nelle partite casalinghe e la sua passeggiata sul campo prima della gara diviene un rito scaramantico atteso da tutto lo stadio. Emblematico quanto succede il 30 novembre 1941, quando la Roma sconfigge per due a zero il Milano e Masetti trascina in campo Edgardo Bazzini che se ne stava commosso all’ingresso del sottopassaggio.

Edgardo Bazzini sugli spalti
Edgardo Bazzini sugli spalti
Bazzini, Schaffer e la squadra
Con Schaffer, Monzeglio e tutta la squadra dopo la vittoria contro il Milano del 30.11.1941

La storia non si ripete e Bazzini lascia la Roma

L’anno dopo, nonostante la conferma in toto della squadra campione d’Italia, l’incantesimo si rompe e il rendimento disastroso della Roma vale il nono posto finale. Bazzini resiste alla tentazione, indotta da pubblico e stampa, di sostituire l’allenatore e punire i giocatori, rei di alto tradimento. Perde anche il suo proverbiale sorriso, come confessato in una intervista su Il Littoriale, ma non la bussola. I conti si fanno a fine anno e l’incombenza degli eventi bellici e la promozione a Capo della Divisione Oli Combustibili lo portano lontano da Roma. Così il 25 luglio 1943 Edgardo Bazzini lascia la presidenza della Roma. Assunta la carica quasi per caso, ha avuto il grande merito di calarsi nella nuova realtà con entusiasmo ed energia. Si è lasciato trascinare dal pubblico e ha instaurato un rapporto leale con i giocatori, mantenendo la lucidità per declinare con successo nella gestione della società i princìpi che lo ispiravano nella professione.

Bazzini brinda negli spogliatoi
Il brindisi negli spogliatoi dopo il derby vinto all'ultimo minuto l'11.1.1942
La Roma Campione d'Italia 1941-42
Con la squadra campione d'Italia
La Roma premiata per lo scudetto 1942
Bazzini con la squadra per la premiazione all'Urbe

Curiosità su Edgardo Bazzini

  • Edgardo Bazzini è solito aiutarsi nel camminare con un bastoncino di bambù, che spesso agita durante le partite e che diviene il suo segno distintivo;
  • La nomina di Bazzini a presidente della Roma avviene a cavallo delle due finali di Coppa Italia del 1941 che vedono i giallorossi soccombere al Venezia. Dopo il rocambolesco pari di Roma arriva infatti la sconfitta di misura in laguna;
  • Oltre che in casa, Bazzini prende l’abitudine di seguire la squadra anche in trasferta. Compresa quella, decisiva per lo scudetto, di Venezia dove viene contestato. Il presidente ha infatti lavorato per anni in città, si è sposato con una veneziana e nel capoluogo veneto sono nati i suoi due figli. Il pubblico locale lo vede pertanto come un traditore.

Vittorio Finizio commenta su Il Corriere dello Sport del 15 marzo 1969 la morte di Edgardo Bazzini