Arrivato “uragano” e partito “venticello”
Il tecnico boemo, da subito diffidente, utilizza con molta cautela Fabio Junior. La motivazione ufficiale parla di stanchezza per via delle tante partite giocate in Brasile. Nello scorcio di stagione rimasto l’attaccante realizza tre gol in poche apparizioni. Appare sempre “legnoso” e per niente all’altezza della fama con cui era arrivato. Men che meno in grado di sostenere il confronto con il fenomeno Ronaldo. La stagione successiva arriva Capello e per Fabio Junior la vita si fa ancora più dura. Il tecnico friulano, venuto per vincere, non lo vede proprio. A gennaio 2000 prende così, mestamente, la via del ritorno in Brasile. I tifosi romanisti nel frattempo, con l’autoironia che li contraddistingue, avevano rinominato il soprannome originario “uragano” in “venticello”. Più che ricordarlo con le azioni migliori, poche, in maglia giallorossa, vale la pena di rivedere quella videocassetta…