Allenatori

HERBERT BURGESS

Herbert Burgess allenatore della Roma

DATI ANAGRAFICI DI BURGESS

Nasce a Manchester (Inghilterra)

Nasce il 25/2/1883

Muore a Manchester (Inghilterra)

Muore il 13/6/1954

STATISTICHE CON LA ROMA

Stagioni: 3 (1929-30, 1930-31 e 1931-32)

Panchine: 74 (70 in Serie A e 4 in Coppa dell’Europa Centrale) 

Score: 40 V – 14 N – 20 

Dopo una carriera da terzino sinistro, che lo vede protagonista nelle due squadre di Manchester e nella nazionale inglese, chiusa prematuramente a causa di un infortunio, Herbert Burgess intraprende la professione dell’allenatore. Meta del suo nuovo percorso è l’Italia, dove si cimenta a Padova e Milano, sponda rossonera. Nel novembre del 1929 è chiamato dalla Roma per sostituire l’esonerato Guido Baccani. Il suo biglietto da visita è un calcio fatto di scambi di posizione tra mediani ed esterni d’attacco e continue sovrapposizioni dei terzini, nel tentativo di attaccare gli spazi e non dare riferimenti agli avversari. Un vero e proprio antesignano del calcio totale.

Herbert Burgess parte bene alla guida della Roma

Quella di Burgess alla guida della Roma è una partenza sprint, grazie alla vittoria contro l’Ambrosiana e, soprattutto, al successo nel primo derby della capitale giocato l’8 dicembre 1929. Come se non bastasse, la Roma si aggiudica anche il derby di ritorno e chiude con un dignitoso sesto posto il primo campionato a girone unico della storia. La Roma gioca un ottimo calcio, il rapporto tra tecnico e giocatori è ideale, grazie al suo approccio tollerante, e così Burgess si guadagna la conferma per la stagione successiva

Burgess osserva allenamento della Roma
Burgess osserva i suoi ragazzi allenarsi giocando a volley dietro una porta di Campo Testaccio

La Roma di Burgess sfiora l’impresa

I segnali positivi intravisti nella prima stagione in giallorosso si trasformano in certezze assolute nel campionato 1930-31. La Roma è la rivelazione del campionato e contende lo scudetto alla Juventus, finendo dietro di quattro soli punti. Si rivela fatale il derby di ritorno che termina in pari con rissa finale, andando a privare la squadra di alcune pedine fondamentali per le ultime partite di campionato. La stagione è impreziosita dall’incredibile vittoria per 5-0 contro la Juventus nella sfida giocata a Campo Testaccio il 15 marzo 1931, che diventerà addirittura un film. Il secondo posto vale comunque uno storico approdo nelle competizioni europee e precisamente nella Coppa dell’Europa Centrale, all’epoca una sorta di Champions League.

AS Roma 1930-31

La storia di Burgess con la Roma termina con un esonero

Nel 1931-32 la squadra non riesce a confermarsi. Paga probabilmente una campagna acquisti modesta a causa degli investimenti ingenti fatti per Campo Testaccio e di una errata valutazione sulle reali possibilità di ripetere la stagione precedente. L’esperienza di Burgess sulla panchina della Roma termina con un esonero alla nona giornata, dopo due sconfitte consecutive contro Casale e Fiorentina. E nonostante un cammino discontinuo ma non affatto disastroso, se pensiamo anche alla semifinale raggiunta nella Coppa dell’Europa Centrale. Lo stesso tecnico si confida con un giornalista de Il calcio illustrato dopo la sconfitta con il Casale: “Mi manderanno via. Eppure non è colpa mia se la squadra è stanca, se non ci sono molte riserve, se i dirigenti non hanno pensato in principio di stagione di fare qualche ottimo indispensabile acquisto”.

L’eredità di Burgess e i suoi problemi personali

Burgess lascia un patrimonio fatto di organizzazione tattica, cultura per la preparazione fisica e attitudine alla motivazione che sarà prezioso per il cammino futuro della Roma. Lo stesso Ceretti, uno che di allenatori ne ha visti tanti, lo ricorderà come “il migliore”. Sul suo esonero, più dei risultati, ha pesato la passione di Burgess per il vino, dalla quale non riuscirà mai a staccarsi e le cui conseguenze lo condurranno alla morte nel 1954. Divennero ad un certo punto troppi gli episodi spiacevoli legati a questo suo vizio. Burgess era ospite fisso di una bottiglieria di Piazza Vittorio, dove abitava, e in trasferta i dirigenti della Roma erano spesso costretti ad andarlo a recuperare in strada ubriaco. I giocatori erano a conoscenza di questi fatti e il suo stesso intercalare bizzarro era dovuto all’amore per il vino.

Curiosità su Herbert Burgess

  • Burgess arriva alla Roma su consiglio del suo predecessore e connazionale Garbutt;
  • Fisicamente minuto, di estrazione popolare, Burgess non è dotato del cosiddetto “pugno di ferro” ma è capace però di instaurare un rapporto di grande sintonia con i giocatori. Lo si ricorda anche per qualche atteggiamento “pittoresco”, come quando si metteva a pregare in ginocchio dietro la porta di Masetti quando le cose si mettevano male;
  • Herbert Burgess siede sulla panchina della Roma in occasione del primo derby della capitale giocato, e vinto per uno a zero, contro la Lazio l’8 dicembre 1929 allo stadio La Rondinella;
  • Racconta l’attaccante Fernando Eusebio che una volta a Burgess, rientrato in stanza ubriaco, si impigliò l’orecchio nella rete del materasso e i giocatori lo trovarono sanguinante con una parte dell’organo staccata. Il povero Cesare Fasanelli svenne all’istante dallo spavento (Marco Impiglia, La Roma n. 221 del luglio 2003)
  • Con Burgess in panchina la Roma perde soltanto due delle trentotto partite giocate in casa. E realizza, tra febbraio e ottobre 1931, una striscia di dodici vittorie consecutive registrando un record rimasto imbattuto fino al 2017.