PAOLO BORELLI
Paolo Borelli è un centrocampista solido, agile nei movimenti, energico nei contrasti, buon palleggiatore e con una discreta visione di gioco. All’anagrafe Paolo Fabio, dà i primi calci tra le mura del Collegio Murialdo dove il papà insegna Lettere. Nel settembre 1970 si presenta ad una “leva giallorossa” a San Tarcisio e supera l’esame davanti agli esaminatori Perinetti, Della Bernarda e Bruni. Un mese più tardi inizia, dai Giovanissimi, la trafila di Borelli nelle giovanili della Roma. Dopo un passaggio negli Allievi Romani sotto la guida di Di Nitto e poi in quelli Regionali nel 1974-75, dall’anno successivo il giovane laziale è aggregato alla Primavera di Bravi. Vi rimane per tre stagioni e proprio nell’ultima, 1977-78, vince lo scudetto da capitano.
Paolo Borelli si affaccia nella Roma dei grandi
Alla vigilia della stagione 1978-79 il ventenne Borelli è pronto per il salto nel calcio dei grandi. Per lui ci sono tante richieste sul mercato, la più insistente delle quali è quella del Lecco in C1 dove il tecnico, l’ex giallorosso Sergio Carpanesi, farebbe carte false per averlo in prestito. Il presidente Anzalone non ne vuole però sapere e conferma Paolo Borelli nella rosa della prima squadra. L’allenatore Giagnoni fa in tempo a farlo esordire a Catanzaro il 29 ottobre e a metterlo di nuovo in campo la domenica dopo contro il Torino, prima del suo esonero. Borelli continua a giocare anche con il nuovo tecnico Valcareggi che è assistito da quel Bravi che ha allenato il centrocampista nelle giovanili. Alla fine di una stagione disgraziata che per la Roma si chiude con una salvezza all’ultima giornata, Paolo Borelli colleziona quattordici presenze, per lo più da titolare e di cui alcune giocate con la maglia numero dieci.
Il dopo-Roma di Paolo Borelli
Alla fine del campionato 1978-79 si consuma l’addio di Anzalone e nasce la Roma di Dino Viola. Per Borelli c’è il prestito al Catanzaro di Mazzone contro cui aveva esordito e meta preferenziale per molti giovani usciti dal vivaio della Roma di quegli anni. Il centrocampista mette insieme altri sedici gettoni nella massima serie ma a fine anno per lui nella Roma di Liedholm, che pensa in grande, non c’è posto. Inizia così la discesa nelle serie inferiori, prima nel Parma in C1 insieme all’ex compagno Allievi e poi nello Spezia e nel Bancoroma in Serie C2. Nel frattempo la Roma vince lo scudetto e Borelli matura la decisione di farla finita con il calcio giocato a soli venticinque anni. C’è il concorso della Polizia Locale di Albano da vincere.
Curiosità su Paolo Borelli
- Terminata prematuramente la carriera da calciatore ritroviamo Borelli al servizio della Polizia Locale di Albano, dove diventa nel tempo capitano.