Il vivaio della Roma degli anni ottanta

Se gli anni settanta sono stati la stagione d’oro del vivaio della Roma, gli anni ottanta sono quelli della consacrazione. La rivoluzione di Dino Viola non risparmia il settore giovanile, che cresce e vince di pari passo con la prima squadra. E, soprattutto, si conferma serbatoio inesauribile di talenti di livello assoluto. E’ il caso di Giuseppe Giannini, destinato erede al trono di Falcao. Il principe è il pezzo pregiato di una nidiata composta da tanti futuri protagonisti della Serie A come Desideri, Di Livio, Di Mauro, Baldieri, Tovalieri, Lucci, Righetti e Di Carlo. E proprio sul finire, a impreziosire il vivaio della Roma degli anni ottanta, si affaccia a Trigoria il gioiello più prezioso: Francesco Totti.

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Il primo “Viareggio” della storia della Roma

Nella stagione 1980-81 Malatrasi guida la Primavera alla vittoria del Torneo di Carnevale di Viareggio, il primo della storia giallorossa. Battendo in finale l’Ipswich Town con gol di Faccini e Giovannelli. Il successo riporta entusiasmo al Tre Fontane dove è sempre presente Dino Viola. Intanto trapelano le intenzioni del presidente, per l’anno successivo, di sostituire il tecnico con Benetti su indicazione di Liedholm. A farne le spese è la squadra, sconfitta dall’Udinese nella finale scudetto. Dopo aver perso all’andata per due a zero, la Roma chiude in vantaggio il primo tempo del ritorno con un gol di Faccini. A questo punto però il barone, presente sugli spalti, ordina di lasciare negli spogliatoi l’attaccante visto che dovrà sostituire Pruzzo nella finale di andata di Coppa Italia due giorni dopo. La Primavera, già priva di Birigozzi, non riesce così a pareggiare i conti con i forti friulani. Vincono invece lo scudetto gli Allievi di mister Baragatti tra le cui fila militano Di Mauro, Di Chiara e il portiere Onorati.

La Primavera 1980-81 vince il primo trofeo del vivaio della Roma degli anni ottanta
Leoncini, Fabbri, Capezzuoli, Sotera, Garaffa, Birigozzi, Malatrasi, Nercorelli, Bonetti, Faccini, Biferari, Ginulfi, Cardoni. Seduti: Bergamini, Di Carlo, Boni, Gentilini, De Angelis, Righetti, Brandolini, Silvestri, Talevi, Riccetelli. Nel riquadro: capitan Giovannelli (foto a www.giallorossi.info)

Romeo Benetti alla guida del settore giovanile della Roma

La stagione 1981-82 può essere definita “l’anno zero” del vivaio della Roma degli anni ottanta. Lo staff tecnico è in larga parte rinnovato e il neo-tecnico Benetti assume il coordinamento dell’intero vivaio imponendo il gioca a zona in tutte le squadre. Accanto a lui in Primavera troviamo il dirigente accompagnatore Trancanelli (Fabbri è promosso in prima squadra) mentre sono confermati il medico Borghesi e il massaggiatore Cardoni. Nel normale ricambio generazionale, accanto a Ubaldo Righetti e Di Chiara vengono inseriti in rosa Giuseppe Giannini e Fabrizio Di Mauro. Nonostante si intravedano grandi speranze per il futuro, l’annata si conclude con un nulla di fatto.

La Roma Primavera 1981-82
In piedi: Carnevale, Cardaio, Paganucci, Giannini, Argenio, Di Mauro, Di Chiara e Monticelli. Al centro: il dirigente Trancanelli, Onorati, Squicciarini, mister Benetti, De Angelis, Macori e il massaggiatore Cardoni. Seduti: Di Pietropaolo, Garaffa, Righetti, Malfatti, Urbinelli, Gregori ed Eritreo (foto Crescenzi)

Nel 1983 arriva il bis a Viareggio

Nell’anno del tricolore dei grandi, la Roma Primavera concede il bis nel Torneo di Viareggio, considerato il Mondiale dei ragazzi. Accompagnata da uno scetticismo generale e lontana dai riflettori, la squadra di Benetti supera il girone battendo le forti compagini di Milan e Cesena. E pareggiando con gli inglesi dell’Ipswich Town, sconfitti due anni prima in finale. Ai quarti è la volta del Catanzaro, eliminato ai calci di rigore, e poi in semifinale della Fiorentina, superata in rimonta con reti di Di Carlo, Giannini e doppietta decisiva di Tovalieri. In finale la Roma batte l’Inter per due a zero con gol di Baldieri e Tovalieri. Capitan Di Mauro può così sollevare la seconda Coppa Carnevale della storia della Roma. A fine anno gli Allievi di mister Giuliano vincono lo scudetto con alcuni ragazzi (Di Livio, Desideri e il portiere Gregori) pronti per il grande salto in Primavera.

La Roma che vince il Viareggio 1983
Una formazione della Roma vincitrice del Viareggio 1983
La rosa della Roma Primavera 1983
La rosa vincitrice della Coppa Carnevale

Ecco il primo scudetto del vivaio della Roma degli anni ottanta

Il 1983-84 verrà ricordato come il tempo dei grandi addii, con Liedholm e Di Bartolomei che partono in direzione Milano. Il clamore di questi trasferimenti fa passare in sordina quello di Benetti, che lascia la Roma per assumere la direzione tecnica della Cavese in C. Il tecnico veneto chiude però in bellezza, laureandosi Campione d’Italia con la Primavera, forse la più forte di tutti i tempi. I suoi ragazzi superano in finale il Milan di Capello e Costacurta, sconfitto il 24 giugno 1984 per uno a zero allo Stadio Flaminio con un gol di Stefano Desideri (che sbaglia anche un calcio di rigore). Il 30 giugno basta così un pari per due a due a Rogoredo, con la Roma che passa in vantaggio con Baglieri e viene poi rimontata prima del pari definitivo di Giuseppe GianniniQui sotto la squadra che scende in campo nella finale di andata e il gol segnato da Desideri.

La Roma Primavera Campione d'Italia 1983-84
In piedi: Belardinelli, Giannini, Ferrara, Vignoli, Savorani e Di Mauro. Accosciati: Baglieri, Di Livio, Marcangeli, Desideri e Baldieri
Desideri a segno con la Primavera
Desideri segna il gol-vittoria nella finale di andata

Tocca a Sergio Santarini

Per sostituire il partente Benetti, Dino Viola affida a Santarini la panchina della Primavera. L’ex capitano e bandiera ha smesso di giocare dopo la retrocessione in B ottenuta con il Catanzaro e l’anno prima ha iniziato ad allenare all’Almas. Santarini, come il suo predecessore, adotta lo stesso schema per tutte le squadre del vivaio, al fine di far trovare i ragazzi pronti per la prima squadra. Questa volta si tratta però della zona più moderna di Sven Goran Eriksson. La rosa è ringiovanita e non ci sono grandi ambizioni di vittoria. La competizione dove si fa più strada è il Viareggio, dove la Roma perde in finale contro il Torino subendo il gol di Comi a pochi minuti dal termine. I baby giallorossi si aggiudicano poi il prestigioso Torneo di Bellinzona ma il merito maggiore del tecnico è quello di far crescere i ragazzi. A cominciare da capitan Petitti per finire al giovane Bencivenga e passando per Impallomeni, Di Livio, Maurizi e Ferrara.

Inizia l’era Spinosi per il vivaio della Roma degli anni ottanta 

Dopo una sola stagione Sergio Santarini lascia la Roma Primavera per tornare a casa e sedersi sulla panchina del Rimini, in Serie C1. Ecco allora che Viola deve ridisegnare per la terza volta in tre anni la struttura delle giovanili. Alla guida della Primavera viene chiamato quel Luigi Giuliano, scampato alla sciagura di Superga ed ex giocatore giallorosso, che aveva condotto gli Allievi allo scudetto 1982-83. Ai Giovanissimi Romani troviamo mister Carnevale mentre per i Regionali c’è Barbanti, agli Allievi Scaratti e nella Berretti si affaccia Luciano Spinosi. L’intero vivaio rimane sotto la direzione di Giorgio Perinetti coadiuvato da Ennio Fermanelli. Dopo pochi mesi dall’inizio della stagione 1985-86 arriva però un inatteso scossone con Giuliano che deve abdicare per motivi di salute e con relativa promozione di Spinosi in Primavera.

Una serie incredibile di piazzamenti

I primi due anni del tecnico romano sono di assestamento e al Torneo di Viareggio non si superano i quarti di finale. Le cose sembrano andare meglio dal 1987-88 con la Roma che perde la finale scudetto contro il Torino di Vatta, Venturin, Sordo e Alvise Zago. I giocatori che più si mettono in mostra sono Cucciari, Cavezzi, Aiello e Cipelli. L’anno successivo, forte degli innesti di Petruzzi, Muzzi, Statuto e Corrado Giannini, sembra la volta buona e invece arriva un altro secondo posto in campionato per la Primavera. Stavolta a trionfare è l’Inter. Per rendere omaggio ai protagonisti del vivaio della Roma degli anni ottanta ecco una gallery con le formazioni dell’anno 1986-87
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Ed è finalmente scudetto per la Roma di Spinosi

La terza volta è quella buona. Arrivata alla terza finale scudetto consecutiva, nel 1989-90 la Roma Primavera vince il titolo, il quinto della sua storia. Dopo aver perso la finale di Coppa Italia contro l’incubo Torino, la squadra di Spinosi batte la Cremonese di Bonomi, Marcolin, Maspero e Turci ed è finalmente tricolore. La gara di andata al Flaminio termina a rete bianche mentre uno scatenato Maini, autore di una tripletta, trascina la squadra nel ritorno e fissa il risultato sul tre a due. Dopo aver superato Napoli, Lazio e Catania nel girone finale. Questo l’undici messo in campo da mister Spinosi nella gara di Cremona: Alidori, Pecorilli (Di Placido), Anastasi, Petruzzi, Cipelli, Giannini C., Muzzi, Beretta, Statuto, Maini, Aiello (Grossi).

Roma e Cremonese si affrontano per la finale Primavera
Maini, decisivo nella finale contro la Cremonese
La rosa della Roma Primavera 1989-90
La Roma Primavera 1989-90
La Roma campione d'Italia 1989-90. In piedi: Statuto, Barzotti, Primangeli, Candido, Scarchilli, Anastasi, Maini e Cicchetti. Al centro: Di Placido, Aiello, Prof. Infusi, mister Spinosi, il massaggiatore Cardoni, Petruzzi e Giannini C. Seduti: Dr. Rossetti, Pecorilli, Muzzi, Colucci, Alidori, Berretta, Malfatti e il dirigente Trancanelli,

Non solo Primavera

Nonostante tutte le attenzioni siano catalizzate, giustamente, dalla Primavera, è bene dare risalto anche alle squadre minori. In particolare ai Giovanissimi Provinciali nei quali, sotto la guida di Franco Superchi, sul finire degli anni ottanta si affaccia un certo Francesco Totti da Porta Metronia…

I Giovanissimi Provinciali della Roma 1989-90
Francesco Totti, in alto dopo il portiere Passeri, nei Giovanissimi Provinciali 1989-90