Giocatori

ERMES BORSETTI

DATI ANAGRAFICI DI BORSETTI

Nasce a Vercelli

Nasce il 22/8/1913

Muore a Ariccia (Roma)

Muore il 23/9/2005

STATISTICHE CON LA ROMA

Ruolo: Attaccante

Stagioni: 5 (1937-1939 e 1940-1945)

Presenze: 99 (87 Serie A, 12 Coppa Italia)

Gol segnati: 26 (22 Serie A, 4 Coppa Italia)

Titoli: Scudetto 1942

Ermes Borsetti è un’ala ambidestra, veloce e scattante. Capace di correre i cento metri sotto gli undici secondi, è altresì dotato di un tiro secco ed è abile nel cross. Inizia da mezzala ma è presto trasformato nella classica “ala” vecchio stampo. Il suo limite è nel carattere troppo impulsivo e suscettibile al punto di non saper gestire le provocazioni. Esordisce in Serie A con la Pro Vercelli battendo la Lazio per due a zero. Nel 1935 passa alla Fiorentina, con cui disputa quarantotto partite e realizza undici gol.

Ermes Borsetti per la nuova Roma di Guido Ara

Nell’estate del 1937 termina il ciclo di Barbesino, sostituito sulla panchina della Roma da Guido Ara. La società rivoluziona l’attacco della squadra scegliendo Ermes Borsetti per la fascia sinistra, visto che la destra è occupata da Mascheroni. L’ex fiorentino viene a sapere del trasferimento durante il viaggio di nozze e lo interpreta come un vero e proprio regalo nuziale. Il numero undici diventa un beniamino del pubblico romanista che esalta con le sue corse funamboliche in palleggio lungo la fascia che ama percorrere partendo leggermente fuori dal campo, quasi a toccare la rete metallica che delimita Campo Testaccio. Nel suo primo anno con la Roma gioca tutte e trenta le gare di campionato e segna ben dieci reti. Tra cui il gran tiro dalla distanza che s’infila all’angolino dopo una galoppata irresistibile e che vale il due a uno sulla Lazio a due minuti dalla fine del derby del 6 febbraio 1938.

Michelini e Borsetti
Borsetti, sulla destra, con l'altro neo acquisto Michelini
Michelini e Borsetti esultano
Michelini festeggia Borsetti dopo il gol-vittoria nel derby del 6.2.1938

Gli infortuni frenano Borsetti

Nella stagione 1938-39 il rendimento di Borsetti è condizionato da uno dei tanti infortuni al ginocchio che lo tiene fuori per un paio di mesi nella fase centrale del campionato. Anche per questo a fine anno per lui c’è il prestito al Torino. Per il campionato seguente, 1940-41, la forte ala fa ritorno nella capitale per far parte della rosa della Roma ancora “sperimentale” di Alfred Schaffer. Il tecnico ungherese manda regolarmente in campo Borsetti nella prima parte di stagione, affidandogli anche il ruolo di rigorista. Nella seconda parte l’attaccante vercellese viene invece messo in disparte fino alla sfortunata doppia sfida con il Venezia in finale di Coppa Italia, che gioca nel ruolo di mezzala.

Borsetti segna su rigore
Borsetti segna su rigore contro il Venezia il 27.10.1940

Borsetti è decisivo per lo scudetto della Roma

Nel pre-campionato della stagione 1941-42 mister Schaffer sembra puntare su Ermes, provandolo anche come mediano. La Roma incappa in qualche scivolone e in una delle ultime amichevoli, quella contro la Fiorentina del 19 ottobre, Borsetti s’infortuna seriamente. Complice l’esplosione del fraterno amico Krieziu, rivede il campo soltanto a gennaio contro il Livorno nell’inedito ruolo di mediano a causa del forfait di Donati. Nel rush finale arriva però il suo momento. Dopo un grande torneo, la Roma sembra in difficoltà e Borsetti torna titolare nel suo ruolo di ala destra. Gioca tutte le sei partite conclusive risultando spesso il migliore in campo e siglando ben quattro gol. Tra cui quello del definitivo due a zero contro il Modena nella gara del 14 giugno 1942 che vale lo scudetto. E lo fa a modo suo: prende la palla dopo un battibecco con il compagno Brunella, parte in una azione solitaria scartando mezzo Modena e poi la scaraventa in rete con una bordata delle sue!

Borsetti, Cappellini, Amadei, Coscia e Pantò
Borsetti, Cappellini, Amadei, Coscia e Pantò. L'attacco della Roma tricolore
La rete di Borsetti contro il Modena
La palla scaraventata da Borsetti contro la porta del Modena finisce in rete

Dopo il trionfo incombe la guerra

Nel 1942-43 i venti di guerra soffiano sempre più forte e l’interesse sul calcio viene meno. Lo stesso tecnico Schaffer non se la sente di andare avanti, molla tutto e lascia la guida della squadra al connazionale Kertesz. In un simile scenario la Roma non si ripete e arriva nona. Borsetti scende in campo tredici volte in campionato realizzando una rete a Bologna e una volta in Coppa Italia a Bari andando a segno. Terminata la stagione il giocatore resta nella capitale e disputa con la Roma i due campionati di guerra. Alla ripresa ritroviamo Borsetti in Serie B con il Lecco e poi a Rieti e Colleferro, nel duplice ruolo di giocatore-allenatore. Prima di un futuro da bancario.

Curiosità su Ermes Borsetti

  • Borsetti è così veloce al punto che molti gli consigliano di dedicarsi all’atletica
  • Per via della sua velocità e capacità di ribaltare il gioco, Ermes Borsetti è soprannominato “giocatore catapulta” dai giornalisti;
  • Borsetti rimane a vivere a Roma a Testaccio, diventando un vero e proprio romano di adozione. Lavora per il Banco di Santo Spirito, frequenta il Roma Club Testaccio e gioca a bocce nella struttura accanto al vecchio stadio. Muore in una casa di riposo di Ariccia ma i funerali si tengono, e non poteva essere altrimenti, a Santa Maria Liberatrice a Testaccio.